Si fanno critiche le condizioni di salute di Roberta Privitera, la spoletina originaria di Catania che da ormai 17 giorni prosegue lo sciopero della fame quale forma di protesta alle restrizioni delle libertà che sono state intraprese per l’emergenza coronavirus.
Una situazione che, seppur monitorata da sanitari di fiducia, sta preoccupando familiari ed amici. In tal senso sta iniziando una mobilitazione e a intervenire sulla vicenda è per primo il sindacato della USB che ha lanciato un appello a Roberta (nella foto di copertina – tratta da Facebook – in un momento di impegno civile) affinché possa interrompere lo sciopero.
“Roberta è giunta al 17° giorno di digiuno e tenuto conto del dibattito che la sua iniziativa ha contribuito a sollevare, ritenendo che sia riuscita a raggiungere il suo scopo, la invitiamo ad interrompere il lungo digiuno, evitando di compromettere la propria salute e così ripartire con nuovi impegni in difesa dell’ambiente e dei più deboli che stanno maggiormente soffrendo lo sfruttamento e le crisi”.
“La nostra concittadina dal 4 aprile (in concomitanza con il rinnovo del lockdown ndr) sta effettuando lo sciopero della fame per porre all’attenzione i propri argomenti contro le restrizioni per il coronavirus” si legge nella nota di Ettore Magrini della Usb, nella quale chiarisce comunque la posizione del sindacato “con questo fortissimo gesto, teso nelle intenzioni alla difesa della collettività, Roberta offre una lettura sulle vicende per l’epidemia in corso, rispetto la quale, come Unione Sindacale di Base, dissentiamo da una visione semplicistica come riaprire tutte le attività mettendo ulteriormente a rischio la salute di tutti e intendiamo segnalare due questioni per noi centrali.
“Condividiamo con Roberta la denuncia sulla repressione nei confronti degli “indisciplinati”, anche solitari, utile ad occultare le gravi responsabilità del governo centrale e delle regioni. Decisamente giuste anche le segnalazioni sui disastri dell’inquinamento e dello sfruttamento del territorio con la costruzione delle grandi opere inutili e fortemente dannose come il TAP, insieme dobbiamo assolutamente impedire che, in nome dell’emergenza, vengano ulteriormente ridotti diritti e tutele.
Da sempre impegnata con le associazioni ambientaliste, tra le ultime battaglie Roberta sta ultimamente portando avanti quella sul 5G per il quale ha chiesto, senza ancora averlo ottenuto, un appuntamento al sindaco di Spoleto De Augustinis affinché la città non si doti di questo strumento, fino a quando non saranno chiare le ripercussioni su ambiente e salute.
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