“E’ arrivato il tempo di riprendere la celebrazione dell’Eucarestia domenicale e dei funerali in chiesa, oltre ai battesimi e a tutti gli altri sacramenti, naturalmente seguendo quelle misure necessarie a garantire la sicurezza in presenza di più persone nei luoghi pubblici“. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, nella lettera alla Diocesi di Perugia – Città della Pieve.
Una Chiesa in difficoltà
“La situazione che il mondo sta vivendo – scrive Bassetti – mette duramente alla prova ogni essere umano e quindi, in quanto anch’essa realtà umana, la comunità cristiana. La Chiesa cattolica, in particolare, si trova a dover affrontare una situazione inedita. Forse potremmo esser capaci di saper dire come si affronta una situazione di persecuzione, ma questa prova collettiva, provocata da un agente patogeno del tutto imprevisto, ci lascia disorientati”.
Il momento della responsabilità
“Non appena ci si è accorti che anche in Italia il pericolo di contagio era più che reale – ricorda il cardinale – abbiamo dovuto sospendere ogni attività pubblica, inclusa la celebrazione dell’Eucarestia con la presenza dei fedeli. E questo ci ha messo subito in difficoltà, dal momento che l’Eucarestia è per tutti, sacerdoti e fedeli, fonte e culmine di tutta la vita cristiana”.
La messa in tv e in streaming
“Con generosità e inventiva e, perché no, con coraggio – prosegue – ci si è dedicati a moltiplicare le occasioni di Messe in streaming, celebrazioni televisive in chiese vuote con celebranti solitari, a cominciare dallo stesso papa Francesco. Ma “guardare” la Messa non è celebrarla. Messe senza popolo, popolo senza Messa. Si è cercato di puntare sulla maturità e sulla responsabilità del popolo cristiano, sulla sua capacità di meditare e di accogliere e celebrare la parola di Dio e di pregare anche la Liturgia delle Ore. Cose che chiamano in causa, se non del tutto almeno in parte, la responsabilità dei laici e la fede nella dimensione sacerdotale propria del Battesimo“.
La richiesta alle Istituzioni
Ma ora la richiesta del cardinale “in coscienza” alle Istituzioni, affinché rendano possibile la celebrazionione di messe, matrimoni, funerali, battesimi e la possibilità ai fedeli di accedere a tutti gli altri sacramenti.