Coronavirus e scuola, continuano le criticità all’interno degli istituti scolastici sempre più colpiti da casi Covid.
Intere classi e docenti in quarantena per un solo alunno risultato positivo al virus con tutti i disagi che ne conseguono stanno mettendo a dura prova il sistema scolastico che, grazie alla dedizione di dirigenti e docenti, al momento sembra tenere abbastanza.
L’ultimo caso di una classe in quarantena è di oggi e riguarda la scuola superiore “Galilei” di Terni con tre professori finiti in isolamento. Nei giorni scorsi era toccato anche all’istituto “Casagrande” e all’Itis dove sono scattati prontamente i protocolli anti Covid disposti dai rispettivi dirigenti.
Il problema, oltre a ripercuotersi su alunni e famiglie genera confusione anche tra il personale docente. Un professore di una scuola di Terni racconta a TO di essere stato sottoposto a quarantena da alcuni giorni, ma di non aver ancora ricevuto la telefonata dalla Usl per il tampone, quando gran parte dei colleghi e degli alunni della classe interessata hanno già svolto l’esame clinico.
Non solo. I docenti sottoposti alla misura di isolamento non possono svolgere la didattica a distanza perché considerati ‘in malattia’, circostanza che costringe a cambiamenti di orari e soluzioni dell’ultimo minuto per consentire ai docenti non isolati di svolgere la didattica a distanza per gli alunni positivi. Ovviamente non sempre i docenti che sostituiscono sono titolari della materia del professore ‘assente’ e questo provoca squilibri nel processo formativo degli studenti. Le scuole più ‘fortunate’ sono riuscite ad avere a disposizione ‘l’organico Covid’, cioè un contingente extra di docenti assunti con contratto a termine che può essere rescisso nel momento in cui l’emergenza dovesse terminare ma, per le altre, tutto è lasciato all’organizzazione interna degli istituti.
Molti di questi non hanno ancora docenti in cattedra, visto il caos di quest’anno nella chiamata dalle graduatorie di istituto per i docenti precari.
Nonostante gli stessi docenti siano stati formati a distanza sull’utilizzo degli strumenti digitali, con spese ingenti da parte del Miur, non possono mettere a frutto le nuove competenze acquisite. “Ho frequentato corsi di aggiornamento continuo per la didattica a distanza – spiega il docente ternano a TO – ma non mi si permette di svolgere il mio lavoro perché sono in malattia. Inoltre non ho ancora ricevuto la chiamata dall’Usl per effettuare il tampone, ma quasi tutti i miei colleghi e gli alunni sono già stati sottoposti all’esame. Nonostante il ministro Azzolina – conclude – abbia assicurato che si era attrezzati per sostenere l’emergenza mi sembra che tutto sia lasciato troppo al caso, senza un’organizzazione adeguata”.