Perugia

Coronavirus, da Perugia pressing bipartisan sulla Regione | Il calendario umbro della Fase 2

Nell’Umbria che scalpita per ripartire a Perugia accordo bipartisan per consentire la vendita da asporto già dopo il primo maggio.

In II Commissione consiliare a Palazzo dei Priori è stato infatti approvato l’ordine del giorno proposto inizialmente dal consigliere della Lega Luca Valigi di chiedere alla Regione di anticipare, tramite una specifica ordinanza, il servizio di asporto dal 1 maggio.

Una proposta in linea con quella fatta dal gruppo regionale dem e dal Pd di Perugia alla presidente Tesei, chiedendo specifiche ordinanze come fatto da altre regioni. E che quindi è stata sostenuta sia dalla maggioranza, sia dal centrosinistra.

Il mercato

A Perugia (e in altre città umbre) già dal 4 maggio si vogliono riaprire i mercati all’aperto. Una decisione che vien accolta con favore dai fautori delle aperture ma che preoccupa chi invece ritiene che il rischio di contagio, per i lavoratori e per i clienti, sia ancora molto alto.

Il calendario della Regione

Ieri pomeriggio, intanto, la Regione ha presentato alle parti sociali il proprio calendario per le riaperture, che sarà sottoposto oggi al Governo in sede di Conferenza Stato – Regioni.

Un calendario così strutturato, in base all’indice di “pericolosità” delle varie attività stilato insieme ai tecnici dell’Università di Perugia:

  • 4 maggio: tolettatura di animali, su appuntamento
  • 11 maggio: commercio al dettaglio (un cliente ogni 20 mq), parrucchieri (su appuntamento e con distanziamento di almeno 2 metri)
  • 18 maggio: bar e ristoranti (con distanza di 2 metri tra i tavoli)
  • 25 maggio: centri estetici (su appuntamento, un cliente alla volta)
  • 1° giugno: agriturismo, b&b, campeggi
  • 8 giugno: commercio ambulante

Sì dagli imprenditori, no dai sindacati

Un piano per le riaperture che prevede una serie di accorgimenti generali, come l’uso di mascherine e guanti per esercenti, commessi e clienti. Misure che recepiscono quelle indicate dal Governo per gli esercizi nella Fase 2. E per alcune attività barriere per il distanziamento sociale ed evitare il più possibile il contatto diretto con la saliva emessa nell’aria.

Un piano che ha avuto il via libera, nel confronto di mercoledì pomeriggio, dai rappresentanti delle associazioni datoriali (industriali, commercianti e artigiani), ma il no dei sindacati, per i quali molte attività presentano ancora troppi rischi.

La Regione oggi tenterà di avere il via libera dal Governo. Anche se la linea della presidente Tesei è quella di non andare ad uno scontro con l’esecutivo nazionale. Insomma: il calendario umbro per la Fase 2 sarà varato se avrà l’ok da Roma, senza ricorrere ad un’ordinanza che poi potrebbe essere impugnata.