Richiami Pfizer, coprifuoco, ristoranti e medici no vax: la posizione della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei a "Radio anch'io"
La Regione Umbria spinge per il posticipo del coprifuoco alle 23 e per la riapertura dei ristoranti al chiuso. Una posizione condivisa con le altre regioni e che verrà ribadita oggi pomeriggio (12 maggio) durante la Conferenza Stato – Regioni.
A spiegarlo è la governatrice Donatella Tesei, intervenuta alla trasmissione “Radio Anch’io” di Radio Rai 1.
Tre i temi su cui ha detto la propria opinione la presidente della giunta regionale: i richiami del vaccino Pfizer, riaperture e coprifuoco e la vaccinazione del personale sanitario.
Il dibattito sul vaccino “Comirnaty” riguarda l’indicazione del Cts sulla possibilità di fare il richiamo fino a 42 giorni dopo la prima dose. Al contrario delle indicazioni che arrivano dalla stessa Pfizer, con la direttrice dell’azienda in Italia che ha invece suggerito di rispettare i 21 giorni per la seconda dose. “Di questi argomenti – ha detto Tesei – se ne occupa prettamente il Comitato tecnico scientifico, cercherò di seguire le indicazioni. Il problema serio che abbiamo tutti – ha aggiunto – è che si cambiano le date e le situazioni, come su Astrazeneca, tema che dovremo affrontare oggi“.
Per quanto riguarda riaperture e coprifuoco, “la mia posizione è stata sempre molto chiara: riaperture in modo graduale sì, ma il coprifuoco alle 22 è a mio avviso ingiustificato e non permette ad attività come la ristorazione di poterlo fare fino alle 22, la gente è evidente che rinuncia al ristorante se deve tornare a casa a quell’ora. Non riesco a comprendere le ragioni del coprifuoco alle 22, ho sempre detto che fino alle 23 sarebbe stato normale poterci arrivare. Tutti in conferenza delle regioni auspichiamo che si possa correggere questo”.
Per quanto riguarda “i ristoranti al chiuso, noi abbiamo fatto protocolli molto seri già l’anno scorso, compresa la ristorazione. Se per motivi di cautela si volevano rafforzare quei protocolli, lo si poteva fare. Ma completamente negare la possibilità delle aperture al chiuso non si comprende, anche perché ci sono ristoranti che hanno solo posti al chiuso”.
Infine la questione dei medici no vax, che in Umbria sarebbero 5mila: “Noi – ha sottolineato la governatrice – abbiamo invitato tutti a vaccinarci, lo faremo ancora. Non potremo permettere che chi opera in sanità non si sottoponga a vaccinazione. Stiamo sollecitando, fino adesso c’è stata comunque una adesione alla campagna vaccinale abbastanza alta”.