Umbria | Italia | Mondo

“Contro i ricorsi approvare il Calendario venatorio con legge”

Approvare il Calendario venatorio con un atto legislativo, così da renderlo inattaccabile al Tar. Questa la proposta di cacciatori appartenenti a club e associazioni di base (Club cacciatori le Torri, Confavi Umbria, Umbria Caccia e Natura , Associazione venatoria ambientale Nata Libera Perugia, e del ricercatore faunistico Mario Bartoccini) mentre in Regione le associazioni venatorie riconosciute si stanno confrontando con l’assessore Morroni sulle modifiche al Calendario venatorio alla luce dei pronunciamenti del Tar dell’Umbria. 

“Incompetenza, speculazione, indifferenza e apatia fermano per la prima volta l’apertura della caccia in Umbria” accusano i firmatari dell’ennesima protesta. Che ricordano come l’apertura da sempre abbia rappresentato “un giorno di festa e condivisione di una passione che si spegne con la vita stessa di ogni cacciatore”.

“Il ricorso animalista, nei contenuti esposti – commentano – andava respinto in toto dal Tar umbro. In quanto porciglione mestolone, tordo bottaccio e sassello nel mese di settembre non sono neanche presenti nel territorio umbro”.

“Sulla siccità – aggiungono – sappiamo molto bene quanto certe specie si adattino alla  ricercare di zone fresche e umide, che consentono loro una  normale riproduzione. Una vera farsa, più politica che ecologista, invitiamo tutti ad una semplice riflessione”.

Viene poi sottolineato come i ricorsi ambientalisti siano stati presentati quasi esclusivamente in regioni governate dal centrodestra. La conseguenza è comunque che in gran parte delle regioni si andrà a caccia, mentre in Umbria non si sa ancora nulla.

I firmatari della protesta mettono nel mirino anche alcune associazioni venatorie, “corresponsabili della mancata approvazione del calendario entro il 15 giugno come indica la legge 157. Arrancano in ogni modo – accusano – nel tentativo di ulteriori divisioni, alimentando un vero e proprio ginepraio che favorisce egoismi di coloro che vorrebbero in esclusiva alcune specie”.

E naturalmente l’Assessorato regionale, “che nel silenzio assordante fa pensare a tutto …ma nulla di veramente concreto per l’inizio della stagione venatoria”.