Dichiarato lo stato di agitazione dalle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil regionali nel corso della conferenza stampa unitaria di questa mattina su “contratti e riforma dei forestali” tenutasi presso la Cisl di Perugia.
“Per quello che concerne la proposta del disegno di legge nazionale – hanno fatto sapere il segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi, il segretario regionale Flai Cgil Massimo Venturini e il componente di segreteria regionale Uila Uil Stefano Tedeschi – gli Enti Montani sono passati da “inutili” a “dannosi” e, per quello che riguarda l'aspetto economico, si subirà un drastico taglio: in Umbria siamo passati da 5 milioni e 2cento mila euro a 1 milione e 2cento mila euro quest'anno. Per il prossimo anno si prevedono trecento mila euro. La situazione, che riguarda 650 operai forestali con contratto privato, è veramente paradossale: infatti, mentre ci sono finanziamenti per i lavori di forestazione e il mantenimento dell'assetto idrogeologico vengono a mancare i soldi per le bollette della luce e del telefono, ovvero per le spese correnti. Comunque, per quanto riguarda i finanziamenti previsti dal Piano di sviluppo rurale (Psr) per il settore, il sindacato chiede che non vengano demandati i compiti e le funzioni ad altri soggetti”.
La Fai Cisl, la Flai Cgil e la Uila Uil hanno affermato poi che “ci troviamo in un contesto complicato, nel quale l'attività dei lavoratori delle Comunità Montane viene ritenuto e presentato come “inutile” proprio a ridosso dalla data di inizio della campagna antincendio. L'Umbria – è stato ricordato da Bruschi, Venturini e Tedeschi – è la regione con il tasso di incendi più basso rispetto al resto d'Italia e questo grazie anche alla seria e attenta attività degli operai forestali. Si dovrebbe pensare – hanno poi affermato con forza – quali sono i risparmi in termini ambientali, oltre che economici, derivanti da questo lavoro. Basti pensare all'Umbria – il Cuore verde d'Italia- e al suo turismo: ogni anno centinaia di migliaia di turisti vengono nella nostra regione per il patrimonio ambientale. Solo nel 2008 gli ecoturisti sono stati 800 mila”.
La Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, nel corso della conferenza stampa, non ha inteso fare sconti a nessuno. “Rivolgendoci alla Regione e all'Uncem – hanno fatto sapere – chiediamo l'applicazione del contratto sottoscritto con le parti sociali nel dicembre 2008, nel quale i lavoratori hanno ottenuto mediamente un incremento retributivo di 70 euro lordi. Se questo non avverrà a breve saremo costretti a una nuova mobilitazione, come quella dell'ottobre 2008 sotto la sede dell'Uncem. Questa volta sarà da stabilire se manifestare sotto il palazzo della Regione o tornare sotto la sede dell'Uncem”.