Ci sono i fondi pubblici e poi quelli privati. Quant’è stato l’investimento sulla rievocazione storica cittadina? La cifra sfiora i 350mila euro. Non pochi, per alcuni nemmeno troppi.
Quelli spesi dall’Associazione promotrice della rievocazione storica cittadina sono sia fondi pubblici, la maggior parte, che privati. Fare i conti in tasca non è facile poiché le voci sono tante e comprendono tutte le spese correnti necessarie per la festa: vesti d’epoca (37mila euro), la realizzazione di elementi tessili (8.442 euro) il ripristino degli strumenti musicali necessari pre la rievocazione storica (2mila euro). E ancora, è stato necessario prevedere un contributo per la costituzione dell’associazione, una somma per organizzare le conferenze con luminari del settore, per non parlare poi del budget necessario per la parte comunicativa. Affissioni pubblicitarie, stampa di brochure informative, per un totale di quasi 5mila euro. Nel 2016, secondo il piano economico finanziario (pef), la giunta comunale ha promesso alla rievocazione storica 100mila euro. Ma in aiuto di questa cifra, successivamente, dal capitolo di bilancio dell’ente destinato alla voce Perugia capitale della cultura, il Milione di euro, sono state riversate nuove risorse, circa 65mila, per un totale di 165mila euro.
Anche per quest’anno il Comune ha destinato 100mila euro all’associazione presieduta dall’assessore alla cultura Teresa Severini e che ha come vice presidente il consigliere comunale Franco Ivan Nucciarelli. Ma per il 2017 le direttive erano quelle di non destinare all’evento nuove risorse, come invece accaduto nel 2016 con altri 65mila euro. Fatto sta che dal capitolo Attività culturali, a giugno, sono stati stanziati altri 28mila euro e qualche spiccio per sostenere le spese del regista (15mila euro), diritti di affissione, la pubblicità dell’evento su cartelloni e mezzi pubblici e la stampa del materiale informativo (la parte comunicativo pubblicitaria è costata 4.700 euro).
Nel 2016, quindi, i fondi pubblici impegnati per Perugia 1417 sono stati 165 mentre nel 2017 128mila. Per un totale di 293mila euro in due anni. A questa somma se ne dovrebbe aggiungere una nuova proveniente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, qualche sponsor e il tesseramento dei soci dell’associazione. Quanti? 48mila, euro in più euro in meno. E siamo già a 341mila.
Ma il gioco può sempre valere la candela, se in grado di promuovere le bellezze del capoluogo umbro e sviluppare quella capacità attrattiva nel turista che Perugia, da tempo, sembra aver perso. Ma tra gli obiettivi primari della costituzione dell’Associazione Perugia 1416 e della nascita della rievocazione storica c’è proprio quello di accrescere l’identità cittadina e rafforzare il legame che i perugini hanno con la propria città. Dall’acropoli alla più lontana periferia, dal contado. Diventa cruciale, a questo punto,conoscere il numero di cittadini che in due anni sono diventati soci dell’associazione per contribuire alla riuscita dell’evento. Contattata la segreteria dell’associazione, con sede a palazzo Penna, ci sono stati svelati i numeri. Nel 2016 i soci sono stati 133, a cui si vanno a da aggiungere i 224 nuovi iscritti 2017. Come a dire che Perugia 1416 è stata in grado d “attrarre” nella sua missione 357 perugini. Pochi? Difficile a dirlo. Forse la rievocazione storica cittadina non è stata capita.