Il wwf contesta la "pseudo-motivazione" della presenza di cinghiali. Il sindaco replica e chiede all'associazione di collaborare per limitare i pericoli alla pubblica incolumità
Preoccupano i cinghiali a spasso nei pressi del centro di Todi, ma a contestare le ordinanze appositamente emesse per il contenimento degli ungulati nell’ultimo periodo da parte del sindaco Antonino Ruggiano è il Wwf. Che ha addirittura inviato una diffida al Comune chiedendo la revoca dell’ultimo provvedimento emesso.
A renderlo noto è la stessa amministrazione comunale tuderte, che replica chiedendo all’associazione ambientalista di collaborare piuttosto per risolvere il problema.
L’avvocato del Wwf di Perugia, infatti, nei giorni scorsi ha inviato al sindaco Ruggiano un atto di intimidazione e diffida con la richiesta di revoca dell’ordinanza sindacale. Ordinanza emessa appunto per il contenimento dei cinghiali nelle immediate vicinanza del centro abitato, sia all’interno di esso che in altre zone limitrofe, a seguito delle numerosissime segnalazioni pervenute da parte della cittadinanza.
“Dal Wwf – spiega il Comune – viene contestata la “pseudo-motivazione” della presenza di cinghiali, senza indicazione del numero e l’età degli ungulati avvistati e la presenza o meno di nuclei familiari. Nelle premesse, oltre al difetto di motivazione, si contestano, tra l’altro, presupposti quali la possibilità del “differimento degli interventi in altra data” e il “ricorso agli ordinari mezzi offerti dall’ordinamento giuridico”, segnalando come i selecontrolli non facciano che ottenere i risultati opposti a quelli sperati”.
Il primo cittadino, nel riscontrare la diffida, ha tenuto a sottolineare che “la proliferazione dei cinghiali abbia assunto in zona dimensioni davvero preoccupanti e che la valutazione del pericolo per la pubblica incolumità è supportata da fatti oggettivi, dati gli avvistamenti in prossimità di scuole e di aree verdi con presenza di bambini e anziani“. Prima dell’ultima ordinanza, peraltro, il Comune ha informato della situazione la Prefettura, la Questura e la Regione. Nel respingere la diffida, il sindaco di Todi ha dunque invitato il Wwf “a collaborare nel limitare i pericoli alla pubblica incolumità nei modi che vorrà ritenere più idonei”.
(foto di repertorio)