Seduta lampo, l’ultima del Consiglio regionale dell’Umbria in questa consiliatura. Una seduta, a meno di due settimane dal voto, che aveva come unico punto all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consolidato dell’ente.
Opposizioni sul piede di guerra: hanno parlato di bilancio “fuori tempo massimo” (che però in realtà ha dovuto aspettare i tempi della parifica da parte della Corte dei conti) ed hanno lanciato accuse sul “caso” tartufi, quello relativo all’inchiesta aperta e archiviata dalla Procura nei confronti dell’assessore al bilancio Paola Agabiti e della presidente della Giunta regionale Donatella Tesei, che ha portato a Perugia anche le tv nazionali. Una vicenda, quest’ultima, su cui il consigliere del Pd Tommaso Bori ha chiesto alla governatrice di riferire in aula. Con la Tesei che, prendendo la parola, ha spiegato: “cari consiglieri, io non intendo assolutamente riferire su un caso che non esiste e su cui la magistratura, da quanto io ho appreso dai giornali, si è già espressa in modo definitivo. La richiesta di riferire risulta evidentemente strumentale, come l’indegna propaganda di questi giorni e quindi non intendo riferire”.
Il centrosinistra per protesta – dopo vari interventi – ha poi lasciato l’aula, permettendo l’ok all’atto in tempi rapidissimi. Prima, però, c’è stato il tentativo di esporre in aula dei cartelli contro la Tesei da parte di alcuni sostenitori del Pd. Cartelli che sono però stati fatti abbassare dall’ufficio di presidenza, essendo vietata tale azione.
Durante la seduta lampo c’è stato comunque il tempo per la replica indignata degli esponenti di maggioranza, che hanno ricordato le inchieste “vere” sulla Sanitopoli, che aveva portato ad elezioni anticipate. L’assessore Agabiti, in particolare, ha ricordato come questa amministrazione sia arrivata cinque anni fa ereditando un esercizio provvisorio e 60 milioni di debito, rivendicando un esercizio di bilancio consolidato 2023 di oltre 61 milioni, “mai raggiunto da quando esiste la Regione”.
Il bilancio consolidato è un’aggregazione di dati che riguardano la Regione Umbria con le proprie articolazioni organizzative, i propri enti strumentali e le proprie società controllate e partecipate, che insieme costituiscono il Gruppo di amministrazione pubblica. È l’ultimo atto che fornisce una rappresentazione complessiva e che porta ad avere un quadro chiaro della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Ente. Solitamente il bilancio consolidato viene approvato entro il 30 settembre, ma quest’anno si è dovuta aspettare la parifica del rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio 2023 da parte della Corte dei Conti che è avvenuta solo a ottobre.
Il risultato d’esercizio del bilancio consolidato 2023 è di oltre 61 milioni di euro, mentre nel 2022 vi era un passivo di circa 64mila euro. Gli enti e le società compresi nel bilancio consolidato della Regione Umbria per l’esercizio 2023 sono: Adisu – Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria, Afor -Agenzia forestale regionale, Arpa Umbria – Agenzia regionale per la protezione ambientale, Arpal Umbria, Ater – Azienda territoriale per l’edilizia residenziale della Regione Umbria, Aur – Agenzia Umbria Ricerche, Azienda vivaistica regionale Umbraflor, Centro per le pari opportunità, Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica – Villa Umbra, Fondazione Umbria Film Commission, 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, Gepafin, PuntoZero Scarl, Sviluppumbria, Umbria Tpl e Mobilità.
(articolo in aggiornamento)