Aggiornamento ore 19.00 – In tarda serata è arrivato anche il commento del sindaco Stefano Bandecchi: “È inaccettabile che il Comune di Terni da oggi non sia rappresentato in seno all’attuale consiglio provinciale per la forzatura istituzionale perpetrata dal destra-centro che vedrà immediatamente attivato tutto ciò che è necessario per far decadere l’attuale assemblea”.
Il Pd chiederà un parere formale al Prefetto sulle modalità con il quale è stato raggiunto il numero legale del consiglio provinciale di oggi, 8 giugno, che aveva tra i punti all’ordine del giorno le surroghe dei consiglieri decaduti. Presenti nell’aula consiliare di Palazzo Bazzani erano Annalisa Spezi, Gianni Daniele, Silvia Pelliccia e Umberto Garbini e la presidente dell’Ente, Laura Pernazza. Secondo il parere favorevole del segretario generale del consiglio provinciale (Paolo Ricciarelli), il numero legale è stato raggiunto e i lavori dell’assemblea sono continuati. Si è proceduto dunque alle surroghe dei consiglieri decaduti in seguito alla nuova composizione del consiglio comunale di Terni, scaturita vittoria di Stefano Bandecchi alle amministrative.
In una congiunta, il segretario provinciale del Pd di Terni, Fabrizio Bellini, e il segretario regionale del Pd, Tommaso Bori, hanno fatto sapere che il Pd non ha preso parte all’assemblea perché “Ritiene necessario convocare prima gli organismi competenti per aprire una riflessione e un dibattito sulle prospettive, alla luce del fatto che la Provincia, organo importante per la programmazione dell’area vasta, è oggetto di una riforma che potrebbe riportarlo ad essere soggetto ad elezione diretta entro il prossimo anno”. Fallita la spallata, il Pd è convinto che il regolamento che disciplina gli Enti Locali (Tuel) dica altro, ha deciso di formalizzare una richiesta di parere al Prefetto di Terni, per sapere se il consiglio abbia operato nella legittimità delle sue funzioni.