Dopo un dibattito di quasi 2 ore il Consiglio comunale di Gubbio, ieri sera (giovedì 27 febbraio), ha deciso a maggioranza (16 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti) che Orfeo Goracci è “incompatibile con il ruolo di consigliere comunale”.
Questo perché l’ex sindaco della Città dei Ceri, dopo essere stato prosciolto da alcuni capi di imputazione, per i quali era stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta ‘Trust’ nel 2014, aveva richiesto all’Ente eugubino un risarcimento di 18 mila euro per le spese legali sostenute, dando vita ad un contenzioso con Palazzo Pretorio. Ma l’articolo 63 del Testo unico degli enti locali prevede appunto che “non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente, di carattere civile o amministrativo, con il Comune”.
Ieri è arrivata dunque la decisione dell’assise eugubina, che proprio lo scorso 30 gennaio si era espressa unanime per procedere ad una verifica per l’eventuale incompatibilità di Goracci. Ora, secondo quanto stabilito dal Ministero dell’interno Affari territoriali (il cui parere è stato richiesto direttamente dall’amministrazione), il consigliere di opposizione avrà 10 giorni di tempo per rimuovere le condizioni di incompatibilità, rinunciando di fatto alla richiesta di risarcimento al Comune. Se ciò non dovesse accadere, trascorso questo lasso di tempo, avrà luogo la decadenza del consigliere dall’incarico.
A Goracci, che vede la vicenda come “atto meramente politico“, il sindaco Stirati ha risposto che “non c’è alcuna prevenzione in relazione alla sua presenza in nell’assise. Il Consiglio comunale deve solo tutelarsi in ragione della correttezza degli atti che va a compiere. Non possiamo correre il rischio che questi vengano inficiati da un fattore di incompatibilità”.