CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 GIUGNO, IL RESOCONTO DI SPOLETO 5 STELLE - Tuttoggi.info

CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 GIUGNO, IL RESOCONTO DI SPOLETO 5 STELLE

Redazione

CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 GIUGNO, IL RESOCONTO DI SPOLETO 5 STELLE

Mar, 07/06/2011 - 09:39

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Di Spoleto 5 stelle

Cronaca/resoconto consiglio comunale del 6.6.2011, direttamente dai banchi (per quanto possibile un servizio di informazione ai cittadini – scusate errori e/o refusi).
Il consiglio inizia puntuale.
Primo punto all’ordine del giorno è
Mozione presentata dal Cons. Alleori avente ad oggetto: “Richiesta intervento nelle piantagioni di castagno causa infestazione Cimipede del Castagno”
Alleori, presentatore della mozione, ne spiega i contenuti. Il cimipide del castagno è un parassita originario della Cina e poi diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti, ed anche in Italia dal 2002. L’insetto sta mettendo in pericolo tutti i castagneti nelle zone di Montebibico, Valle San Martino, Struttura, Pincano, Acquaiura, Valdarena, Pompagnano, Mustaiole, Napoletto, Vallocchia e Borgiano. La mozione chiede di stanziare fondi sufficienti per la lotta a tale parassita e di richiedere al Ministero delle Politiche Agricole l’intervento della della Commissione Europea.
In sala presenti anche esponenti dei produttori e coltivatori, anche giovani imprenditori.
Campagnani chiede che del problema sia investita la comunità montana e il consorzio del castagno, trattandosi di un problema non solo locale.
Il presidente del consiglio comunale annuncia che se la mozione venisse approvata trasmetterà gli atti direttamente alla comunità montana e alla Regione.
Grifoni interviene anche egli a favore della mozione, e chiede che, in ogni caso, ci sia un monitoraggio continuo degli enti preposti a tutela di queste colture tipiche della nostra zona, nonché di nominare uno staff di esperti del settore a tal fine.
Bernelli dice che la difesa del castagno, albero presente sulla terra da ben 60 milioni anni, deve essere una iniziativa che deve riguardare tutti noi, e aggiunge di conoscere il problema anche come rappresentante del corpo forestale dello stato, e descrive così gli aspetti biologici del castagno. Chiede anche egli un intervento fattivo da parte delle istituzioni.
Pompili, che è collaboratore della comunità montana, spiega come il castagno sia una coltivazione antichissima, e nel nostro comprensorio dislocato in zone impervie e di difficile raggiungimento. Anche egli chiede l’intervento degli enti preposti e si dichiara a favore della mozione.
Cardarelli si associa al ringraziamento per il collega Alleori che ha portato in evidenza questo problema e fa una proposta integrativa. Segnala infatti che alcuni sindaci del nord Italia hanno richiesto lo stato di calamità naturale – per l’agricoltura – per le copiose grandinate, e chiede quindi che, insieme ai sindaci delle zone limitrofe, si chieda lo stato di calamità a causa del parassita, avendo i produttori avuto un calo di produzione di ben 2/3.
Profili ricorda anche egli come il consorzio del castagno va sorretto e l’amministrazione comunale dovrebbe fare qualcosa di più. Ricorda come il consigliere Campagnani aveva richiesto più sostegno per il consorzio già da tempo. Chiede poi che il castagno sia inserito in un paniere di prodotti tipici e valorizzato.
Dominici ricorda l’impegno personale a favore del castagno essendo stato assessore alla comunità montana. Dice che tra i compiti della comunità montana c’è quello di preservare il territorio e proteggere anche le produzioni agricole. Invita quindi anche lui che il Comune ad investire del problema la comunità montana.
De Angelis cita come ci sia una lotta integrata, in altre regioni, nei confronti anche di un altro parassita. Dalle ricerche effettuate ha visto che in altre regioni (es. Toscana) è intervenuta la Regione e qui dovrà chiedersi lo stesso. Chiede poi, sulla base di quanto anticipato da Profili, di richiede una denominazione di origine protetta per le castagne della zona.
Hanke spiega come i produttori non trovano considerazione nell’Ente Regione che invece è l’ente preposto a tali problematiche agricole, spesso eluse dalla Regione, nonostante la limitatezza geografica dell’Umbria. Spesso il territorio spoletino, nelle problematiche agricole, viene dimenticato dalla Regione. Quindi chiede che su questo aspetto delle castagne si chieda un intervento con una azione di attacco alla Regione Umbria.
Trippetti ringrazia Alleori di aver portato in aula tale mozione e auspica che ci sia unanimità di voto, a difesa di un prodotto tipico della zona e a sostegno dei produttori. Condivide la necessità di richiedere intervento di Regione e Ministero. Condivide la necessità di richiedere con altri sindaci di zone colpite lo stato di calamità per tale produzione agricola.
Benedetti ringrazia il consigliere Alleori per la mozione, dicendo di essersi subito attivato con la regione Umbria e gli assessori regionali, i quali riferiscono è stata già attivata la ARUSIA (Agenzia regionale per lo sviluppo, l’innovazione e l’agricoltura) e ci sarà l’interessamento diretto dalla regione, anche con la collaborazione della Università di Perugia.
Lo scrivente non interviene nella discussione ma aggiunge con l’occasione nel presente resoconto una citazione da Giovanni Pascoli, che dedicò all'albero interi componimenti, enfatizzando il ruolo della pianta nella civiltà contadina di un tempo (da http://it.wikipedia.org/wiki/Castanea_sativa):
« Per te i tuguri sentono il tumulto
or del paiolo che inquïeto oscilla;
per te la fiamma sotto quel singulto
crepita e brilla:

tu, pio castagno, solo tu, l'assai
doni al villano che non ha che il sole;
tu solo il chicco, il buon di più, tu dai
alla sua prole; »
Si passa alle dichiarazioni di voto e Campagnani ricorda che quando le comunità montane funzionavano bene si era già attivato il percorso (poi arenatosi) per la denominazione di origine protetta insieme con il consorzio del castagno, consorzio promosso dalla stessa comunità montana. Riflette però sul fatto che ora le comunità montane non funzionano come prima. Ricorda che oltre a città a vocazione turistica siamo una città a vocazione rurale. Annuncia il voto favorevole di tutto il gruppo misto.
Alleori ringrazia tutto il consiglio comunale e ricorda come in Italia si sta cercando da anni di combattere tale malattia ed ha ringraziato il sindaco per essersi subito attivato. Sottolinea come molti operatori del settore, anche nella zona di Viterbo, hanno denunciato i gravi danni provocati dalla malattia del castagno. E sottolinea come tale coltura sia una risorsa economica, ma anche paesaggistica.
Loretoni chiede solo di integrare la mozione chiedendo il coinvolgimento della comunità montana e della Regione (a cui spetta il coinvolgimento maggiore, finanziario ed operativo). E’ necessario un intervento di aiuto e risarcimento in favore dei produttori.
Grifoni teme le lentezze burocratiche delle agenzie regionali, e, essendo nel mese di giugno, teme che l’intervento sia non esaustivo e provvisorio, e chiede al sindaco di individuare un consigliere di riferimento, o qualcuno nell’assessorato, anche come figura di riferimento per gli operatori del settore e che tenga i contatti con la Arusia, agenzia regionale.
Non ci sono altri iscritti a parlare. Il presidente chiede ai capigruppo di avvicinarsi per consultarsi sulle proposte di integrazione della mozione emerse durante la discussione. Si dispone una sospensione di alcuni minuti e la mozione viene integrata chiedendo al sindaco di richiedere lo stato di calamità per il territorio interessato dal fenomeno. Durante la sospensione, poi, si discute anche dei biglietti omaggio previsti dalla Fondazione Festival per i consiglieri comunali e anche delle cene istituzionali.
Si riprende il consiglio e si rifa’ l’appello. Presenti tutti i 30 consiglieri + il sindaco.
Alleori legge la mozione emendata. Dominici svolge alcune precisazioni sulla integrazione aggiunta alla mozione. L’emendamento viene quindi ancora ridiscusso in aula anche con microfoni spenti. Vi è dibattito se estendere la richiesta al solo territorio umbro o aggiungere la frase “tutti i territori interessati”. In aula si discute animatamente, e va rilevato che, di fatto, sulla mozione sono tutti d’accordo. Anche altri consiglieri oltre Dominici chiedono la parola per precisazioni a livello procedurale. Viene votato l’emendamento, approvato con 30 si e 1 astenuto.
Alle ore 18.24, dopo più di due ore di discussione, la mozione relativa al castagno viene votata con 31 favorevoli.
Si passa quindi ad alcune pratiche urbanistiche e Relatore è il Presidente III Commissione Consiliare – P. Piccioni.
2. Approvazione variante al PRG – Parte Strutturale in esecuzione sentenza n. 422/2010 del tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria.
L’interessato di una area in loc. Petrognano, la cui area era destinata a area a prevalentemente produttiva, aveva fatto delle osservazioni al piano regolatore, e ottenuto la edificabilità dell’area. Poi la Provincia aveva destinato l’area a prevalente interesse agricolo. Il cittadino proponeva ricorso al TAR e con sentenza del 2010 il TAR dava ragione al cittadino, stabilendo che la Provincia era andata oltre le proprie attribuzioni. Il presidente della commissione Piccioni quindi spiega i vari passaggi del dibattito avvenuto in commissione.
Si accende un’altra lunga discussione, che lo scrivente segue solo in parte.
All’esito, in ogni caso, il presidente della commissione Piccioni al termine della discussione riflette sul fatto che si è divagato sul tema, e la sentenza del TAR va in ogni caso recepita. Si passa alle dichiarazioni di voto ma il PDL chiede ancora una sospensione per valutare il voto da dare a questo punto di ordine del giorno.
I gruppi Loretoni / Rinnovamento / Spoleto 5 stelle / Prima Spoleto / Misto dichiarano la astensione, in quanto diverso è recepire una sentenza del TAR o rinnovare il consenso all’opportunità di determinare come edificabile un’ area (peraltro di 18.000 mq) poiché in pratica il consiglio si trova a dover ripetere, come aveva fatto la precedente giunta, l’opportunità di dichiarae quell’area edificabile ancorché in ottemperanza ad una sentenza del TAR (la presente parte del resoconto è redatta con a collaborazione del consigliere Cappelletti che propone la dichiarazione di voto anche a nome di altri gruppi di opposizione, ndr).
Al termine della sospensione il capogruppo PDL Petrini sostiene che le pratiche urbanistiche non dovrebbero arrivare nemmeno al consiglio comunale, dovrebbe far fede il parere degli uffici tecnici, che a loro volta devono tenere una linea oggettiva e senza favoritismi come a volte successo in passato. Anche il gruppo PDL annuncia pertanto il voto di astensione.
Esito del voto 16 favorevoli e 9 astenuti.
Si passa al punto
3. Adozione variante al PRG – Parte Operativa in esecuzione sentenza n. 422/2010 del tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria.
Che non è altro che la prosecuzione della pratica appena votata, relativa alla parte operativa del PRG. Il presidente della commissione spiega che l’indice di edificabilità sarà di 0,75%.
Il consigliere Cappelletti chiede delle precisazioni circa l’indice di edificabilità.
Risponde il tecnico architetto Mastroforti e spiega che l’indice è relativo ai 18.000 mq e non per l’intero comparto. Quindi ciò si traduce in 13 mila metri cubi, e cioè in sostanza 35/40 appartamenti, 120/130 persone. L’area in effetti è più vicina al comune di Castel Ritaldi.
Loretoni dichiara la astensione. Cardarelli si dichiara contrario in quanto il progetto è sovradimensionato e inutile rispetto alle esigenze abitative.
Si passa al voto. 15 si 8 astenuti 1 contrario (il sottoscritto).
Si passa a:
4. Adozione Variante al Piano Attuativo, di iniziativa pubblica, di ristrutturazione urbanistica ricompreso all’interno del “Progetto di mobilità alternativa per Spoleto città aperta all’uomo ovvero Spoleto città senza auto” approvato con deliberazioni di Consiglio comunale n. 82 del 29 aprile 1999 e n. 99 del 19 giugno 2003, in Variante al P.R.G. – Parte Operativa e approvazione progetto preliminare.
A questo punto la maggioranza, sui banchi, è in numero inferiore al numero legale richiesto. Loretoni chiede la verifica del numero legale e tutta la opposizione – incluso lo scrivente – abbandona l’aula (manovra che era stata preordinata dall’inizio, ma che, resasi possibile solo in ora tarda, alle ore 19.48, ha in effetti un po’ l’aspetto di un fuggi fuggi per l'ora tarda).

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