Consiglio caldissimo, ieri pomeriggio (29 luglio) a Gubbio, sulla questione ripavimentazione di Piazza Grande, il cui inizio dei lavori è stato rinviato – a data da destinarsi – dopo la revoca delle opere alla ditta aggiudicataria, che non avrebbe presentato in tempo alcuni documenti imposti dalle attuali normative.
Sono state ben due le interrogazioni – da parte di Angelo Baldinelli e Orfeo Goracci – poste all’assessore ai Lavori Pubblici Valerio Piergentili. Le preoccupazioni di entrambi i proponenti sono i tempi di realizzazione, previsti dai tecnici in 240 giorni di cantiere, che avrebbe già dovuto aprire dallo scorso 11 luglio: soprattutto perché se, come “auspicato”, i lavori dovessero iniziare a settembre, la conclusione di quest’ultimi sarebbe proprio a ridosso della Festa dei Ceri.
“Io non dormirei sonni tranquilli – ha detto Baldinelli rivolto alla giunta – Oggi non sappiamo quando inizieranno i lavori né quando finiranno. Non è semplice andare a smantellare l’intera pavimentazione e riconsolidare gli arconi. Chi dice che non ci siano imprevisti? In inverno le condizioni metereologiche potrebbero rallentare molto i lavori. Ci sono garanzie per poter dire che si finirà entro maggio 2023? E se non succedesse?”
Goracci ha incece parlato di “troppe conferenze stampa (riferendosi in particolare a quella del 20 giugno dove sono stati illustrati i dettagli dei lavori) e poca concretezza. Non è possibile andare a comunicare qualcosa senza avere tutti gli elementi basilari. Se non partite entro settembre o meglio ancora dal 16 agosto i tempi saranno molto stretti. O fate lavorare gli operai giorno e notte o dovrete rivedere la tempistica dei 240 giorni Un qualsiasi intoppo può essere fatale”.
“La conferenza stampa del 20 giugno – ha spiegato Piergentili – è stato un atto dovuto nei confronti della città e per tutti i residenti e lavoratori che vivono e si servono della nostra piazza. Avevano tutti necessita di capire e sapere come sarebbe cambiata e lo studio incaricato ha spiegato il tipo di intervento da fare”.
Sull’aggiudicazione definitiva, poi ritirata dopo i controlli di rito, l’assessore, per chiarire la situazione, ha voluto leggere qualche riga della determina dirigenziale di revoca lavori: “Non è stato possibile procedere alla consegna dei lavori, in quanto la ditta affidataria non ha provveduto a presentare in tempo la documentazione necessaria, tra cui polizze assicurative, dettagliato dei lavori e Durc in corso di validità”. “Come avviene in tutte le gare c’è stata richiesta di documentazione, che non avviene mai prima dell’aggiudicazione – ha aggiunto Piergentili – Successivamente è stata chiamata la seconda ditta per sapere la loro disponibilità. Se daranno via libera inizieranno i lavori. C’è un sistema di regole ben definito a cui il Comune deve sottostare e su cui l’Anac fa molta attenzione”.
Molto insoddisfatti entrambi i consiglieri firmatari delle rispettive interrogazioni, che nelle loro risposte hanno fatto scaldare l’intera assise: “Sui tempi non ho avuto risposta” ha detto Baldinelli mentre per Goracci “se si doveva far vedere alla città il colore della futura piazza, lo si poteva fare 4 mesi fa, quando c’era già il progetto”. Sperando che la seconda ditta abbia tutti requisiti – anche se non è stato ancora reso noto l’esito dell’incontro (che doveva avvenire entro il 27 luglio) – si spera dunque che il cantiere possa partire prima possibile. Anche se, di fatto, non ci sono ancora date certe…