E’ partito tutto dall’operazione “Little Orange”, frutto di un gruppo di lavoro istituito dal Questore Niccolò d’Angelo e che ha visto la collaborazione della squadra mobile e del reparto anticrimine di Perugia. Sulla base di indagini che dal 2006 al luglio del 2007 hanno permesso di individuare un traffico di droga internazionale tra Spagna, Olanda, Belgio e Italia ed ha portato all’arresto di 17 persone. Mentre il processo è ancora in corso, gli uomini dell’Anticrimine coordinati dal dirigente Luca Sarcomi hanno proceduto ad accertamenti patrimoniali su due soggetti albanesi coinvolti nelle indagini .
Rispettivamente nei confronti di suocero e genero di 40 e 52 anni residenti a Bastia hanno evidenziato una sproporzione tra il “dichiarato” ed i beni in loro possesso ed hanno provveduto al sequestro preventivo lo scorso aprile. E’ stato il giudice Nicla Restivo al termine del processo a stabilire la confisca di 8 immobili tra cui 6 abitazioni e 2 garage , 2 veicoli e il contenuto di diversi conti correnti a loro riconducibili per un ammontare di oltre 600 mila euro.
Agli stessi soggetti è stata anche applicata la misura di sorveglianza speciale che comprende tra gli altri : L’’obbligo della ricerca di un lavoro stabile, l’obbligo della dimora in un luogo definito e comunicato alle autorità, il divieto di frequentazione di pregiudicati e tossicodipendenti, l’obbligo rimanere in casa dalle 22 alle 7 del mattino, il divieto di allontanarsi dal Comune di residenza salvo diversa indicazione ed il divieto di trascorrere abitualmente il proprio tempo in locali pubblici e di intrattenimento.
La misura della sorveglianza speciale è attualmente attiva per 53 soggetti nella Provincia di Perugia e soltanto dall’ottobre del 2011 ad oggi ne sono state concesse 25.