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Confcommercio Foligno dice “basta” al governo Monti. Amoni “vada a casa!” – Video “il cornetto e le Caste”

Fabio Muzzi
Un vulcanico Aldo Amoni, nella conferenza indetta questa mattina nella sede di Confcommercio, si è scagliato, a nome di tutta l’associazione, contro le misure imposte dal governo Monti. È partita, infatti, in questi giorni una raccolta firme, collegata ad un volantino di Confcommercio il cui slogan recita esplicitamente “Basta! a nuove tasse per imprese e cittadini, a privilegi, sprechi, inefficienze”. A Foligno, come in altre città dell’Umbria, saranno allestiti gazebo per raccogliere le firme di privati cittadini o commercianti, contrari alle misure che il governo tecnico sta adottando. Sostiene Amoni, dati alla mano, che la manovra ha portato un aumento della disoccupazione e dei fallimenti: in Umbria, sino al 30 marzo, si sono registrati 180 fallimenti del settore edilizia e commercio e la chiusura di 900 imprese del terziario; a Foligno 109 aziende commerciali hanno cessato l’attività e 24 del settore alloggi e ristorazione. La manifestazione che si sta svolgendo parallelamente in tutta Italia, vedrà tra i suoi momenti clou una fiaccolata che si terrà a Perugia nei prossimi giorni (iniziativa che Amoni vorrebbe replicare il 21 a Foligno, facendo chiudere le serrande ai negozi alle 18,00 per poi riversarsi in Piazza della Repubblica) e la consegna a Roma di tutte le firme raccolte, nonché la consegna simbolica delle chiavi di tutti i negozi aderenti.
Tra i dieci punti dell’opuscolo stampato da Confcommercio Umbria, le maggiori problematiche sottolineate da Amoni riguardano l’addizionale Irpef triplicata, il credito bloccato, i mancati finanziamenti alle imprese da parte delle banche. Aggiunge poi, il presidente Concommercio Foligno, quanto sia indispensabile rivedere gli studi di settore e aumentare gli stipendi base per far ripartire il consumo. I dieci punti trattano i seguenti argomenti: tasse e consumi, credito, studi di settore, ammortizzatori sociali, spesa pubblica, colpire le caste, evasione fiscale, abusivismo, costo del lavoro, piccole imprese per lo sviluppo.
In tema di fallimenti, chiusure e aumento disoccupazione nel territorio folignate, inevitabile il richiamo alle chiusure di importanti realtà quali Wonderful, Rapanelli, Spigadoro, Cornacchini e Prisma.
Dopo il catastrofico panorama descritto, Amoni conclude chiedendosi dove sono finiti i politici che i cittadini avevano votato e termina con l’auspicio che “Monti torni a casa”.