Si è riaperto questa mattina al Tribunale di Spoleto il processo nei confronti del vertice della Banca Popolare di Spoleto e di un consigliere di amministrazione di una nota società di consulenza di Milano in merito alla selezione, avviata nel 2004, per l’assunzione, in tre anni, di 200 giovani bancari da inserire nelle filiali di Umbria, Lazio e Marche. Alla prova scritta si presentarono in più di mille, provenienti da tutta Italia. Poi i colloqui. Ma per la Procura della Repubblica della città del festival le graduatorie avrebbero subito degli ‘aggiustamenti’ per favorire alcuni candidati. Sul banco sono dunque finiti L.B., A.G., R.O. e C.B. (questi ultimi due consulenti della azienda milanese) tutti accusati di truffa.
Un processo che si annuncia lungo anche in considerazione che saranno più di 200 i testi chiamati da accusa e difesa a testimoniare sulla complessa vicenda.
Diverse le parti offese, fra le quali quattordici quelle che si sono costituite parte civile. Oggi il giudice monocratico, il dottor Avenoso, ha deciso per il rinvio dell’udienza fissandola al prossimo 1 luglio.