Conchiglie da Guinness, numeri e storia del Museo "malacologico" tifernate - Tuttoggi.info

Conchiglie da Guinness, numeri e storia del Museo “malacologico” tifernate

Redazione

Conchiglie da Guinness, numeri e storia del Museo “malacologico” tifernate

Oltre 600mila esemplari catalogati da Gianluigi Bini | A Villa Cappelletti esposti 2000 esemplari su 40 teche, visti in anteprima dai reali del Giappone
Mer, 18/05/2016 - 14:07

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thumbnail_conchiglieIl giro del mondo attraverso le “conchiglie”: dal Polo Nord al Polo Sud, dall’oceano Atlantico all’oceano Pacifico fino ai mari di casa nostra. Il museo “malacologico” di prossima inaugurazione a Città di Castello, al piano terra di Villa Cappelletti (a fianco del Centro delle Tradizioni Popolari “Livio Dalla Ragione” di Garavelle), sarà senza dubbio un punto di riferimento scientifico a livello nazionale ed internazionale (lo è già per il Cnr) e per i tanti appassionati alla ricerca di “pezzi” unici e introvabili.

In attesa del taglio del nastro, domenica scorsa il museo è stato oggetto di una visita fuori programma, quella delle Loro Altezze del Giappone, il Principe e la Pricipessa Akishino, nell’ambito del 150° Anniversario delle relazioni tra l’Italia e il paese del “Sol Levante” (“trattato di amicizia e commercio”). Tutto ciò è stato possibile grazie alla passione, competenza e caparbietà di Gianluigi Bini, fiorentino di nascita ma tifernate d’adozione, da oltre dieci anni impegnato nella catalogazione e definitiva dimora in una sede adeguata, di un’infinità di conchiglie.

bini gianluigiBini ha studiato Scienze Naturali e Paleoantropologia in Italia, e Biologia Marina in Australia, dove ha lavorato a lungo rimanendo in mare con le navi oceanografiche anche per mesi, esplorando i fondali di isole meravigliose. Una volta tornato in Italia ha iniziato a censire tutte le conchiglie recuperate nel tour mondiale ed è giunto quasi per caso a Città di Castello, nel 2005, dove ha messo in piedi la prima esperienza museale nei locali a piano terra della Pinacoteca Comunale, rivelatisi però insufficienti per un progetto significativo. Il Comune gli ha dunque affidato parte della Villa Cappelletti, sistemazione che gli permetterà di sviluppare un vero centro di Educazione Ambientale aperto a tutti, dove sarà possibile ospitare anche mostre temporanee di ogni disciplina naturalistica e dove gli studenti potranno avere a disposizione microscopi ed altre attrezzature per fare esperienza. Una struttura unica nel suo genere che, già nelle proporzioni numeriche delle conchiglie, è destinata a recitare un ruolo di primo piano nel panorama nazionale e non solo.

Di preciso non so quante ne ho – precisa Bini – posso dire che nella mia banca-dati ne ho catalogate circa 600mila ed ho oltre 15mila specie diverse un po’ da tutto il mondo, dal Polo Nord all’Antartide, ma ho ancora molto materiale da studiare. Molti campioni mi arrivano per studio dal CNR di Bologna e provengono dai dragaggi abissali che effettua durante crociere oceanografiche in tutto il mondo ed un po’ li deposita nelle mie collezioni, riferimento fisso per gli studi di tanti ricercatori. Mi sembrava egoistico tenerle per me e condividere il lavoro di una bella fetta della mia vita solo con chi, come me, studia questi animali. Ho pensato – prosegue il naturalista – che sarebbe stato più utile metterle a disposizione di tutti, specialmente degli studenti”.

Mi hanno dedicato anche una nuova specie: una conchiglia che vive a circa 500 metri di profondità sui fondali delle Filippine meridionali; me l’hanno intitolata nel 2014 e si chiama Cinguloterebra binii: non me lo sarei mai aspettato, anche perché non sono certo lo studioso più famoso…Anzi,e non è per falsa modestia, ma sono solo uno dei tanti

Ultima in ordine di tempo la visita dei “reali” del Giappone, che, domenica scorsa sono rimasti ammirati dalla straordinaria bellezza delle conchiglie, oltre 2000 racchiuse in 40 teche. Ovviamente la sezione dedicata al Giappone ha colpito nel segno. “L’onore di aver ospitato nel mio nascente museo sua Altezza Imperiale e la Principessa – conlude Bini – mi ripaga di tanti sacrifici e tanto lavoro. Due persone squisite, di regale semplicità, un bel frutto della millenaria cultura nipponica, nota per la sua austerità e per i rigidi protocolli. La Famiglia Imperiale da generazioni colleziona conchiglie che fanno parte del Tesoro Imperiale. Suo nonno, l’Imperatore Hirohito, era un Biologo marino ed ha descritto molte specie nuove, e poi anche il Principe Akishino è un biologo: di cos’altro potevamo parlare!”.

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