L’estate è il periodo di massima produzione per l’agricoltura ed i risultati in termini qualitativi e quantitativi sono sempre legati alla quantità d’acqua di cui gli agricoltori possono disporre.
Questa importante e preziosa risorsa sta alla base di ogni tipo di coltivazione e la sua distribuzione, che passa attraverso varie fasi di realizzazione, è preziosissima per chiunque si trovi ad operare in questo settore primario.
In questo contesto il Consorzio della Bonificazione Umbra svolge un ruolo insostituibile nel suo territorio di competenza, essendo l’unico interlocutore per i tantissimi agricoltori la cui attività produttiva gravita nella valle tra Spoleto e Foligno.
Il Consorzio infatti non si occupa solo di sistemazione di fossi e torrenti, di prevenzione del dissesto idrogeologico o di ripristino in caso si eventi calamitosi, ma anche appunto di gestione dell’acqua agricola, con metodi e sistemi sempre all’avanguardia alfine di ridurre gli sprechi ,contenere i costi e coprire aree di territorio sempre più vaste.
In quest’ottica il Consorzio sta realizzando una serie di opere per trasformare i vecchi impianti di irrigazione a scorrimento con quelli più moderni a pioggia. Gli impianti a scorrimento, più semplici e di antica concezione, hanno uno spreco di risorsa idrica che può arrivare infatti anche al 40% in quanto l’acqua, prelevata direttamente dai fossi e dai fiumi, viaggia allo scoperto in canalette in terra o in cemento, ed è soggetta quindi ad evaporazione e a dispersione specie nelle canalette in terra. Anche la fase finale di tale tipo di irrigazione che prevede una sorta di “allagamento” della superficie agricola interessata, non è affatto il massimo in quanto a ottimizzazione dell’utilizzo dell’ acqua.
Il sistema di irrigazione a pioggia invece è assai più efficace: esso prevede il prelievo dell’acqua sempre da bacini di pianura, il suo pompaggio in serbatoi in quota e poi la distribuzione per caduta attraverso un sistema di condotti sotterranei a sezione variabile sempre più piccola che portano l’acqua ad ogni utente direttamente nelle bocchette disseminate nella superficie agricola da irrigare. Da qui ogni utente si organizza poi nel modo più confacente alla sua coltura in essere, ma rotoloni o irrigatori a spruzzo sono i sistemi che la fanno da padroni.
Sugli impianti esistenti invece si interviene con adeguamenti finalizzati alla razionalizzazione dell’uso dell’acqua e alla efficienza della gestione.
Tali opere, il cui costo di realizzazione è finanziato interamente dalla Regione Umbria, sono invece auto-finanziate nel mantenimento del loro esercizio, nel senso che tutti gli utenti che le utilizzano, ciascuno per la sua parte di competenza calcolata in base agli ettari da irrigare, pagano l’intero costo annuo di gestione.
La vera svolta ci sarà quando entrerà in funzione la diga sul fiume Chiascio: tale progetto, una volta ultimato, rappresenterà una vera e propria rivoluzione agricola e ambientale per la Valle Umbra nel prossimo decennio. Infatti si prevede il collegamento dell’attuale sistema di distribuzione alla diga sul Chiascio (attualmente le acque vengono prelevate principalmente dal Topino e da altri torrenti della Valle Umbra). Ciò consentirà di annullare i prelievi da fiumi e pozzi e consentirà di portare a completamento il progetto irriguo regionale sul territorio della Valle Umbra : da 6.000 ha. circa si passerà a 25.000 ha. di impianti pubblici di irrigazione , con grande vantaggio per l’ecologia, l’ambiente e l’economia agricola del territorio.