Il Comune di Foligno si costituisce parte civile nei confronti di Stefano Mattioli ex amministratore, presidente del consiglio di amministrazione nonché liquidatore della FILS srl, imputato del reato di peculato in base all’articolo 314 del codice penale.
Mancherebbero 888mila euro
Secondo l’accusa la Fils Srl, nella persona dell’amministratore unico Stefano Mattioli, avrebbe omesso il riversamento di oltre 888mila euro di oneri incassati per conto del Comune a titolo di imposta sulla pubblicità e sulla pubblica affissione degli anni 2015, 2016 e 2017.
Si punta al risarcimento del danno
La costituzione di parte civile del Comune di Foligno è finalizzata ad ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali, extrapatrimoniali, compresi quelli morali e all’immagine del Comune di Foligno derivanti dal delitto contestato in quanto la Fils Srl è una propria società in house. “Il Comune di Foligno – fanno sapere dalla Lega – è stato inserito fra i debitori chirografari e difficilmente riuscirà a far valere il suo credito visti i debitori privilegiati e l’esiguo valore dei beni rimasti”. “Apprendo non più di tanto stupito di questo ennesimo colpo inflitto al Comune di Foligno da società ad esso collegate e da personaggi figli del Comune stesso e parti di un rapporto fiduciario con l’amministrazione allora governante – dice il capogruppo della Lega, Riccardo Polli.
“Silenzio assordante di chi doveva controllare”
“Sono rammaricato e sconfortato di come ciò sia potuto accadere, un silenzio assordante da parte della stessa amministrazione comunale che doveva controllare e non si accorgeva di un tale ammanco, 888mila euro di soldi pagati dai cittadini e dalle imprese che vorremo capire dove sono finiti. Se c’è responsabilità e omissione, a qualsiasi livello, è necessario che emerga e che paghi chi ha sbagliato. Sto valutando la presentazione di una interrogazione specifica da portare in consiglio comunale – conclude il capogruppo Riccardo Polli – per fare ulteriore luce sull’accadimento e sulla regolarità dei relativi atti. I folignati non si meritano questo, e soprattutto non si può tacere di fronte a tale sfrontatezza nel compiere atti lesivi del bene dell’intera collettività”.