La minoranza si astiene sull'atto proposto
Ok dalla maggioranza e minoranze astenute sull’atto, presentato da Fratelli d’Italia, per “garantire l’utilizzo esclusivo della lingua italiana negli atti della pubblica amministrazione“.
L’importanza della lingua italiana
L’atto ricorda le ricorrenze dantesche del 2021 per quanto “Dante Alighieri, padre della lingua italiana. La sua fama, come noto, è dovuta soprattutto alla “Divina Commedia”, universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale”. L’obiettivo del documento è “opportuno dare un segnale forte di attenzione alla promozione della lingua italiana anche in continuità con gli sforzi compiuti a livello parlamentare per ammodernare il sistema di promozione e diffusione linguistica italiana nel mondo e tra le comunità italiane all’estero. La lingua italiana rappresenta l’identità della nostra Nazione, il nostro elemento unificante e il nostro patrimonio immateriale più antico che deve essere opportunamente tutelato e valorizzato”.
“Progressivo scadimento del valore della nostra lingua”
“La lingua e la letteratura italiana, il quarto idioma più studiato al mondo, costituiscono uno straordinario apporto dato dall’Italia alla cultura mondiale; un patrimonio, infatti, non basta solo averlo, occorre saperne cogliere l’effettivo significato e valorizzarlo convenientemente. Sono ormai anni che studiosi, esperti, istituzioni come l’Accademia della Crusca, denunciano il progressivo scadimento del valore attribuito alla nostra lingua e segnalano l’importanza di una maggiore tutela dell’italiano e del suo utilizzo anche nella terminologia amministrativa da parte dello Stato, delle sue articolazioni territoriali e strumenti di diffusione culturale pubbliche“.
9mila anglicismi nel dizionario
La mozione denuncia come l’uso sempre più frequente di termini in inglese sia diventata una prassi comunicativa “mortificante per il nostro patrimonio linguistico e culturale; le parole prese a prestito dal mondo anglosassone sono sempre di più tanto da fondare il termine “itanglese” per definire l’invasione di vocaboli stranieri nel corrente dizionario italiano, rasentandone spesso l’abuso. Secondo le ultime stime, infatti, dal 2000 ad oggi il numero di parole inglesi confluite nella lingua scritta italiana è aumentato del 773%: quasi 9.000 sono gli anglicismi attualmente presenti nel dizionario della Treccani su circa 800.000 tra lemmi ed accezioni“.
“Anglicizzazione ossessiva”
“Questa anglicizzazione ossessiva – spiega la mozione – rischia, al di là delle necessità di una lingua internazionale comune, nel lungo termine, di portare a un collasso dell’uso della lingua italiana, fino alla sua progressiva scomparsa che alcuni studiosi prevedono nell’arco di ottanta anni. Da tanto la globalizzazione e il monolinguismo stereotipato che conduce all’inglese rappresenta un pericolo per le lingue locali, anche nell’ambito della pubblica amministrazione”.
Le minoranze
Nel dibattito, la consigliera dem Rita Barbetti ha sottolineato la sua condivisione dell’atto, che avrebbe comunque voluto più estensivo nell’informazione dei cittadini. David Fantauzzi (M5S) ha evidenziato la mancanza di chiarezza degli obiettivi dell’atto, pur essendo d’accordo sul tema. Mario Gammarota (Foligno 2030): “I cittadini devono essere informati nel modo giusto“.