La Ssd Spoleto Calcio se ne vuole andare a giocare altrove. E questa volta la minaccia sembra molto concreta. Ad accendere la miccia, in una situazione già esplosiva quanto basta, è stato il Comune di Spoleto con una insolita nota nel pomeriggio di giovedì. Al centro della questione i fari che illuminano lo stadio comunale rimasti accesi per tutta la notte. Uno spreco di denaro senza dubbio, ma comunque un fatto isolato. L’amministrazione comunale, invece di prendere il telefono e chiamare la società sportiva che gestisce l’impianto, però, ha preferito fare un comunicato stampa in cui stigmatizzava l’accaduto ed annunciando l’intenzione di “intraprendere le opportune iniziative, affinché comportamenti di questo genere non si verifichino nuovamente“. Quali, nel dettaglio, non è dato sapere.
Quello che appare chiaro però è che i rapporti tesi tra la Giunta De Augustinis e lo Spoleto Calcio hanno toccato il picco massimo. Prova ne è la replica, questa mattina, della società presieduta da Riccardo Ciambottini e nata quest’estate per non buttar via i risultati sportivi ottenuti fino ad allora dalla Voluntas. Nella lettera, diramata dal dirigente Roberto Damaschi – già più volte all’attacco dell’amministrazione comunale in questi mesi – si annuncia la volontà di lasciare lo stadio comunale. Anche se in realtà lo stesso Comune aveva avviato le procedure, di recente, per revocare la concessione dell’impianto di viale Martiri della Resistenza agli eredi della Voluntas. Che nel corso degli anni ha accumulato vari debiti nei confronti dell’ente per utenze non pagate. Ma anche l’amministrazione comunale sembra avere qualche colpa in merito alle manutenzioni straordinarie. E di recente negli spogliatoi non c’era nemmeno l’acqua calda, tanto che per questo la società è stata multata dal giudice sportivo.
Ma sulla revoca della gestione, però, a quanto scriveva Spoletosport ad ottobre, sembrava essersi trovato un accordo. Le cose sono ora cambiate per colpa dei fari rimasti accesi?
La ssd Spoleto Calcio non ci sta, ed assumendosi le responsabilità di quanto accaduto l’altra notte, attacca la Giunta su alcune sue mancanze e punta il dito contro presunti conflitti d’interesse del consigliere comunale delegato allo sport Massimiliano Montesi (suo fratello Vittorio è infatti direttore sportivo di un’altra società di calcio cittadina, la BM8).
“In relazione all’episodio in cui sono rimasti accesi i riflettori (i pochi funzionanti) nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre u.s. – scrive lo Spoleto Calcio – siamo a scusarci con le Istituzioni e con chi eventualmente ne avesse avuto disturbo. L’errore è stato causato da una mancata comunicazione tra soggetti che collaborano con la Società. Detto ciò prendiamo atto della nota dell’amministrazione Comunale (“a” minuscola per l’amministrazione “C” maiuscola per il Comune, ovvero per la Comunità) che denota un utilizzo strumentale ed ipocrita della vicenda propedeutico ad inasprire ancor di più i rapporti con la SSD Spoleto Calcio. Non vi è dubbio che da parte dell’amministrazione è in atto un tentativo chiaro e ben orchestrato di cacciare dopo 85 anni la squadra che rappresenta la Città e ne porta il nome dalla sua casa naturale.
Proprio ieri – denuncia la ssd – è stata inflitta una multa alla Società per la mancanza di acqua calda dopo la gara interna di domenica scorsa, episodio reiterato e più volte segnalato al delegato allo sport ed agli uffici competenti, purtroppo su questo fatto la solerzia dell’amministrazione non è stata pari a quella messa in campo per la nota odierna. Certamente tali episodi uniti allo stato di precarietà che mostra l’impianto nel suo insieme non rendono merito ed onore alla Città.
In sintesi rimarchiamo una volta ancora qualora ce ne fosse bisogno l’atteggiamento ostile dell’amministrazione gravata per altro sul tema da un palese conflitto di interessi, il fine chiaro è quello di cacciare la SSD Spoleto dal Comunale come più volte minacciato. Preso atto dell’atteggiamento la Società già da giorni si è attivata per reperire una sede idonea dove disputare le gare interne al di fuori del territorio comunale.
Si ricorda per le corte memorie che codesto compendio è stato pregato di intervenire al capezzale della storica Società quando la fine era ormai ad un passo e che durante l’estate chiaramente aveva espresso parere negativo per il proseguimento dell’attività a causa delle evidenti difficoltà operative. L’iscrizione “last minute” – viene ricordato – è stata perfezionata per rispondere all’esigenza espressa da diverse parti di non far venir meno un patrimonio storico sportivo della Città. Tradotto, l’attività prosegue grazie all’enorme sacrificio di alcuni soggetti, sacrificio economico, di tempo ed energie, nonostante tutto e nonostante per esempio l’assenza di strutture ed il dover disputare le gare interne su un terreno infame a causa del carico di lavoro che deve sopportare il Comunale si sono conseguiti risultati sportivi eccellenti. Proseguendo tale atteggiamento il Presidente non potrà che “consegnare la Società nelle mani del Sindaco” oppure cedere la mano al primo che passa… ed a Spoleto di recente il primo che passa non è stato un granché”.