La Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, ha ascoltato ieri (giovedì 7 settembre) i rappresentanti del Comitato Salute Ambiente di Calzolaro-Trestina-Altotevere sulle implicazioni sanitarie e ambientali legate all’attività degli impianti di smaltimento dei rifiuti della società Splendorini Molini Ecopartner di Calzolaro (frazione di Umbertide), che smaltivano residui alimentari fino a 20mila tonnellate e oggi arrivano a 50mila di altri materiali, provocando emissioni odorigene che stanno esasperando da anni la popolazione.
IL CASO CALZOLARO-SPLENDORINI TAPPA PER TAPPA
L’audizione è stata richiesta dal consigliere della Lega Nord Valerio Mancini. I cittadini hanno rappresentato il problema delle forti emissioni odorigene che “stanno modificando la qualità della vita delle persone e allontanando sia i più giovani che i turisti”. Inoltre, c’è “forte preoccupazione – ha sottolineato il portavoce Luciano Neri – per l’avanzamento dell’iter autorizzativo che si evince dal verbale della recente conferenza dei servizi, che prefigura la richiesta di un aumento ulteriore della quantità di rifiuti da smaltire da 50mila a 60mila tonnellate, in un impianto situato dentro un paese e distante solo 50 metri dall’asilo. Abbiamo un documento firmato dal direttore dell’Auri (l’Agenzia regionale su rifiuti e idrico) che certifica una situazione emergenziale e c’è anche il parere dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) che parla di ‘criticità relativa alle emissioni odorigene’. Nonostante questo, alla conferenza dei servizi Auri era assente, così come Umbra Acque e il Servizio qualità dell’ambiente e rifiuti”.
La gente è esasperata per la situazione ambientale e preoccupata per il ventilato aumento delle quantità di rifiuti da autorizzare e per la tipologia degli stessi, che non è a noi nota, oltre che per la presenza continua di camion anche provenienti dalla Campania, alcuni dei quali appartenenti a una ditta di Casal di Principe che risulta coinvolta in indagini giudiziarie. Ci sembra abbastanza per chiedere una attenzione particolare sugli sviluppi della vicenda
Raccogliendo la richiesta di audizione del Comitato, il presidente della commissione Attilio Solinas ha ribadito che “è prioritario tutelare la qualità della vita dei cittadini ed è urgente approfondire la vicenda. La commissione, pertanto, redigerà velocemente un documento da sottoporre all’Aula per prendere in mano la questione e tutelare gli interessi della collettività altotiberina”.
Il consigliere Marco Vinicio Guasticchi si è detto disponibile a trasformare l’interrogazione che ha presentato sull’argomento in una “mozione unitaria che risolva le problematiche evidenziate e di cui ho ben contezza, essendo io stesso residente in Altotevere e avendo rilevato di persona una situazione insopportabile”.
Per il consigliere della Lega Valerio Mancini, “o sono matti i cittadini oppure qualcuno ha sbagliato. Di certo sono imbarazzanti le assenze alla Conferenza di servizi dei soggetti fondamentali per la definizione delle autorizzazioni. In particolare l’Auri dovrà spiegare perché non c’era oppure a cosa serve se non si occupa di questo”.
Per Claudio Ricci (Rp) “è risaputo che gli errori più grandi si compiono quando non c’è chi decide. Un grave problema è non poter ancora disporre del Sistri (Sistema di tracciamento dei rifiuti). In ogni caso un documento autorizzativo che modifichi le cose deve essere prima ratificato dal Comune di Umbertide attraverso un pronunciamento del Consiglio comunale. Quello che preoccupa è che nel verbale della Conferenza di servizi c’è scritto che ‘il sistema di trattamento dovrà soddisfare il fabbisogno regionale nel medio-lungo periodo”.
Per Silvano Rometti (Ser) “al di là di quanto emerge dal verbale della Conferenza di servizi ciò che finirà per prevalere sarà la volontà del popolo e quanto è scritto sul nuovo Piano rifiuti regionale a proposito di trattamento con impianti cofinanziati dal pubblico”.
Sergio De Vincenzi (Rp) ha detto che “l’Umbria è stata trasformata in una grande discarica a cielo aperto, che va dalla Valnestore alle Crete di Orvieto, da Pietramelina a Belladanza e a Borgo Giglione, senza dimenticare la perla della trasformazione da zona commerciale a discarica recentemente autorizzata a Villa Pitignano. Emergono anche i limiti dell’operato della maggioranza di centrosinistra che governa la Regione, che si è dotata anche di una commissione specifica sui rifiuti ma, purtroppo, la montagna non ha partorito nemmeno un topolino”.