Color Glass finisce (ancora una volta) in Consiglio comunale. Stavolta a far discutere l’assise non sono le emissioni odorigene notturne o l’inquinamento ma è la recente sentenza del Tar che ha riconosciuto i presunti abusi edilizi presenti nello stabilimento di Trestina, per i quali il Comitato Salute Ambiente Calzolaro-Trestina-Altotevere sud aveva fatto ricorso richiedendo una sanatoria al Comune di Città di Castello. “L’Ente tifernate – hanno detto i membri del sodalizio – dovrà ora garantirci che l’azienda ottemperi all’ordinanza di demolizione del 30 luglio 2018“.
“La sentenza è complessa e va approfondita – ha detto l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini – Lo faremo con i nostri legali e convocheremo una commissione ‘Assetto del territorio’ per discutere dei temi che la decisione del Tribunale apre con il massimo della trasparenza. C’è un riconoscimento dell’operato del Comune che è legittimo”.
Arcaleni (Castello Cambia) ha detto che “la sentenza è una vittoria della legalità e di chi aveva sollevato la problematica strutturale (lo stesso gruppo consiliare, ndr). Dimostra che, un anno fa, quando dicevamo che non era solo una tettoia ma un manufatto importante avevamo ragione. L’impugnativa di Color Glass è stata rigettata e l’abuso entro 90 giorni dovrà essere demolito. Il punto della situazione è necessario perché l’azienda sta continuando a lavorare.
I cittadini continuano a rilevare fumi e odori di notte. Lo dicono i trestinesi. Noi ancora non abbiamo i dati secretati nel 2018 né quelli della centralina Arpa. Dovete renderli pubblici
Vincenti (Tiferno Insieme): “Più che le sentenze sull’abuso io, abitante nei pressi di Color Glass, gradirei sapere cosa abbiamo respirato e respireremo in futuro o il contenuto dell’eventuale parere del Ministero sulla salubrità dell’azienda. Dalla sentenza sembra che tutti abbiamo ragione. Non fate questi giochini. L’assessore deve difendere la posizione del Comune ma il sindaco è responsabile della salute pubblica”.
Tavernelli (Pd): “L’abuso edilizio di Color Glass è secondario. Il nocciolo è quello che abbiamo affrontato con una mozione sulla compatibilità urbanistica. Ritorniamo al tavolo per eliminare la parte legale, utile solo agli avvocati, e risolviamo il problema in maniera politica. C’è stata la proposta di delocalizzazione quando le autorizzazioni fossero state adeguate. Dopo Ferragosto, anziché scontrarsi nei tribunali, facciamo sì che le persone possano incontrarsi per conoscere la situazione pregressa e attuale e superare l’empasse”. Bucci (Castello Cambia): “Non è un problema di nemici ma di chiarezza sulle posizioni del Comune rispetto a Color Glass. Non può essere fatta passare come ordinaria amministrazione. Apriamo un confronto con la popolazione”.