Continua a tenere banco la questione del trattamento rifiuti, soprattutto quella relativa alla zona sud di Città di Castello e alla vicenda Color Glass di Trestina. Se da una parte il Comitato Salute Ambiente ha parlato di “vittoria personale” dopo il rinvio della Conferenza dei Servizi, al cui presidente erano state consegnate ben 1237 firme da parte dei residenti, il Comune tifernate ha interpretato il “posticipo” della Commissione regionale con ben altra chiave di lettura:
Apprendiamo con soddisfazione che la Conferenza dei Servizi, svoltasi per analizzare questioni relative al progetto presentato dall’azienda Color Glass Spa per aumentare e ottimizzare la propria produzione, ha recepito in pieno le indicazioni dell’Amministrazione comunale di Città di Castello, stabilendo la richiesta di ulteriori approfondimenti ed integrazioni di documenti entro 45 giorni
L’organismo consiliare regionale, dunque, in questo caso, avrebbe tenuto conto delle risultanze della recente commissione comunale “Assetto del Territorio”, astenendosi dal valutare il caso senza prima fare un’analisi dettagliata del caso.
“Non siamo assolutamente in presenza di un altro caso Calzolaro, – sottolineano dal Comune – L’amministrazione comunale agirà, come sempre ha fatto, nell’assoluto rispetto delle leggi e soprattutto per la tutela dell’ambiente e della tranquillità dei cittadini. A questo proposito, poiché non abbiamo nulla da nascondere, verrà convocata nei prossimi giorni un’assemblea pubblica con i cittadini di Trestina, alla presenza di soggetti competenti ed esperti in materia di ambiente e salute (Arpa, Asl,…) per confrontarci in modo chiaro su questa e altre problematiche ambientali del territorio (come la centrale a biomasse di Bonsciano)”.
Ad avvallare le parole del Comune è il consigliere comunale, e presidente della Commissione Assetto del Territorio, Luciano Tavernelli che sottolinea come “la decisione di rinviare la conferenza dei Servizi su Color Glass, appartiene alle scelte della stessa commissione (da lui presieduta, ndr), da tutti condivisa”.
L’intera maggioranza ha infine presentato un ordine del giorno per trovare una soluzione “ai problemi relativi al trattamento di sostanze potenzialmente pericolose e al loro recupero” che, secondo i firmatari, “dovrebbe essere regolamentato da norme, specifiche, come quella di individuare appositi luoghi dove realizzare tali attività, possibilmente lontano da zone residenziali”.
