Il consiglio comunale di Foligno è avvertito: o prenderà una decisione entro il prossimo mese di gennaio o Coop Centro Italia venderà l’ex zuccherificio, l’area interessata dal progetto di riqualificazione firmato a suo tempo dalla compianta Gae Aulenti/Araut e per il quale sono stati previsti più di 100 milioni di euro di investimenti e 300 posti di lavoro. La decisione, clamorosa, è stata presa quest’oggi dal Consiglio di sorveglianza di Coop riunita in seduta straordinaria dopo l’intervento del presidente Giorgio Raggi che aveva stigmatizzato l’inerzia della politica folignate. Leggiamo la nota: “Dopo la presentazione pubblica avvenuta il 15 marzo 2012 del progetto Gae Aulenti/ARAUT, nonché dopo la riformulazione dello stesso in due ipotesi alternative con relativo inserimento del Parco delle Scienze – riformulazione formalmente presentata al Sindaco il 3 maggio 2013 – Coop Centro Italia ha aspettato una risposta annunciata prima per il 30 ottobre e poi per il 30 novembre. Si fa notare che tutto il percorso di questi ultimi 20 mesi è stato concertato con l’Amministrazione Comunale, peraltro presente in tutte le occasioni di pubblica partecipazione. Ad oggi il dato certo è che la maggioranza ha deciso di non decidere. Con la presente il Consiglio di Sorveglianza di Coop Centro Italia chiede: a) Un atto di indirizzo da parte del Consiglio Comunale al quale possa essere permesso di fare una scelta pubblica. Si crede infatti che l’assunzione di responsabilità relativa alla decisione in merito a ciò che con tutta evidenza appare strategico per la città debba essere assunta da parte del massimo Organismo di rappresentanza; b) Tempi brevi per il pronunciamento, possibilmente entro il prossimo mese di gennaio, al fine di poter programmare tempi e modi per la realizzazione dell’investimento. In assenza di un dibattito e di una decisione da parte del massimo Organismo cittadino o in presenza di un diniego da parte dello stesso sia dell’ipotesi 1 che dell’ipotesi 2 (come già detto formalmente presentate) Coop Centro Italia decide – ora per allora – di mettere in vendita il terreno con le relative autorizzazioni edificatorie già concesse e in proprio possesso. Trattasi in questo caso di una rinuncia all’investimento in via definitiva”.