Da un lato lo Stendardo della Santissima Trinità, unica opera mobile di Raffaello rimasta in Umbria e considerata uno dei suoi primi dipinti, dall’altro il Martirio di San Sebastiano di Luca Signorelli, uno degli artisti più studiati dal pittore urbinate negli anni della sua giovinezza, e recentemente sottoposto a restauro.
D’ora in poi questi due dipinti condivideranno la stessa sala della Pinacoteca comunale di Città di Castello, dove è stata inaugurata oggi (sabato 30 ottobre) la mostra ‘Raffaello giovane e il suo sguardo’, in scena fino al 9 gennaio 2022. Queste due opere sono legate, idealmente, dallo sguardo di Raffaello, che li aveva congiunti insieme in un medesimo disegno (ora esposto all’Ashmolean Museum di Oxford), in cui il pittore studia la posa del Dio Creatore della Creazione di Eva dello Stendardo e copia il balestriere del Martirio, visto di spalle.
Promossa da Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche, Comune di Città di Castello e Regione Umbria, e inserita nel calendario delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, la mostra è a cura di Marica Mercalli, già Soprintendente dell’Umbria e ora direttore generale per la sicurezza del Patrimonio culturale del Ministero della cultura, e Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli studi di Perugia.
Le sale ospitano, inoltre, per la prima volta insieme, i frammenti del primo dipinto tifernate di Raffaello, la grande tavola de ‘L’Incoronazione di san Nicola da Tolentino’ eseguita per la Chiesa di Sant’Agostino. Danneggiata in seguito al terremoto del 1789, l’opera è appunto conservata in stato frammentario a Napoli (Museo di Capodimonte), Brescia (Pinacoteca Tosio Martinengo) e Parigi (Louvre).
Dopo ‘l’incontro impossibile’ tra Raffaello e Signorelli, ecco quindi che la mostra realizza un nuovo incontro, rendendo possibile il ritorno a Città di Castello di tre frammenti, l’Eterno e la Vergine, custoditi a Capodimonte, e la Testa di Angelo, custodita a Brescia. Oltre all’esposizione dei tre frammenti, vi è anche una ricostruzione virtuale della pala che ne ripropone la fisionomia complessiva e che entrerà a far parte in maniera definitiva del percorso di visita permanente della Pinacoteca.
Se il cuore della mostra è lo Stendardo, per l’occasione sottoposto ad uno straordinario restauro da parte dell’Istituto Centrale Restauro (ICR) di Roma, grande fascino esercita la sezione della mostra dedicata alle numerose copie derivate dallo Sposalizio della Vergine, che documenta l’eco che questo dipinto produsse in città e in ambito regionale. L’opera fu commissionata a Raffaello da Filippo Albizzini per l’altare di famiglia, nella chiesa di San Francesco a Città di Castello, e nella mostra sarà presente l’unico disegno preparatorio finora noto, con uno studio fronte-retro delle teste di fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio e intorno a cui faranno corona tre copie antiche dello Sposalizio della Vergine e alcune incisioni tratte dal dipinto.
Infine, una collaborazione d’eccezione: il maestro Stefano Lazzari, della Bottega Artigiana Tifernate, renderà omaggio allo Sposalizio della Vergine attraverso la realizzazione di una copia che prenderà forma di giorno in giorno, sotto gli occhi dei visitatori dell’esposizione, per poi essere definitivamente consegnata alla cittadinanza e conservata all’interno della Pinacoteca comunale di Città di Castello, a mostra conclusa.
“La mostra di Raffaello è un evento di grande prestigio per la nostra Regione – ha dichiarato Michele Fioroni, assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria –, che assume così un ruolo da protagonista nel Cinquecentenario del pittore. Non molti sanno che proprio a Città di Castello, il Principe delle arti dipinse opere celebri come lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Gavari, divenendo effettivamente uno dei pittori più completi e amati del Rinascimento. Una celebrazione della bellezza, che ci ricorda quanto la nostra Regione possa essere un luogo d’ispirazione”.
“Non poteva esserci per questa amministrazione comunale un inizio di mandato migliore con l’inaugurazione di questa mostra – ha affermato il sindaco di Città di Castello Luca Secondi –. Un evento espositivo a lungo rinviato causa Covid che finalmente vede la luce e dona speranza per il futuro della dell’offerta culturale cittadina. Anche se gran parte delle opere realizzate dall’artista per la città hanno lasciato il territorio tifernate, l’eco della presenza di Raffaello a Città di Castello ha attraversato i secoli. Convinti che anche la città abbia lasciato il suo segno nella formazione dell’artista urbinate ci auguriamo che la mostra rappresenti per tutti un’opportunità formativa di grande interesse e rilievo”.
“L’esposizione – hanno aggiunto Teza e Mercalli – ha portato interventi di riqualificazione anche della Pinacoteca comunale, grazie a un contributo della Regione Umbria, attraverso la realizzazione di un percorso espositivo dedicato al giovane urbinate e alla sua attività in città, installazioni e dispositivi che rimarranno in permanenza alla Pinacoteca, una nuova illuminazione e lo spostamento dell’ingresso da via della Cannoniera al lato dello splendido giardino rinascimentale. Un risultato concreto, dunque, per la collettività”.
L’apertura al pubblico della mostra sarà contingentata e su prenotazione. Info: 075.8554202 – cultura@ilpoliedro.org – www.cittadicastelloturismo.it. Orari di apertura: dal martedì alla domenica ore 10-13 e 15-18.