I dati dell’Arpa confermano che a Città di Castello la qualità dell’aria è complessivamentre buona, con riscontri soddisfacenti al cospetto delle altre realtà dell’Umbria che devono tranquillizzare nella giusta misura, ma anche motivare tutti a dare il proprio contributo per migliorare gli attuali parametri, sapendo che per questo obiettivo è determinante l’adozione di corrette abitudini alla portata di ognuno di noi, quali il contenimento dell’utilizzo dei veicoli a motore e degli impianti termici
L’esame dei dati su scala annua aggiornati al 24 dicembre indica che la presenza media di PM10 si mantiene in linea generale al di sotto del livello di guardia di 50 μg/metro cubo (24 μg/metro cubo il valore medio che è stato rilevato dal primo gennaio 2016). Dall’inizio dell’anno i superamenti del limite di presenza delle polveri fini di 50 μg/metro cubo sono stati in tutto 27, a fronte di una soglia di attenzione stabilita in 35. L’altro parametro relativo al particolato, il PM2.5, ha fatto registrare un valore medio nei 12 mesi trascorsi pari a 18 μg/metro cubo, che è giudicato accettabile. Le rilevazioni del biossido di azoto indicano, inoltre, livelli molto al di sotto della soglia minima, fissata in 140 μg/metro cubo.
“Tutti livelli di inquinamento denotano una situazione dell’aria giudicata buona in base alla classificazione qualitativa dell’Arpa”, osserva Massetti nell’evidenziare come “alla definizione di questi dati concorrano più variabili, non solo legate alle emissioni, ma anche alle condizioni atmosferiche e alle caratteristiche ambientali, di cui è corretto tenere conto nelle valutazioni”.
Proprio per favorire una migliore gestione degli impianti termici, a inizio dicembre la Regione Umbria ha pubblicato sul proprio Bollettino Ufficiale disposizioni aggiornate per cittadini e tecnici, che hanno introdotto nuove misure finalizzate alla tutela dei proprietari dei sistemi di riscaldamento e al miglioramento dell’attività dei manutentori.