“Terra di campo” nell'acqua del rubinetto: a denunciarlo è il portavoce di FareAmbiente, Roberto De Vivo, in una lettera indirizzata a Tuttoggi.info. Dalla sua nota, che riportiamo integralmente di seguito, si evince un disagio diffuso tra tutta la popolazione dell'Altotevere, nonostante il corrisposto pagamento delle bollette. A Città di Castello la questione dell'acqua non è nuova: basta ricordare la vicenda dei pozzi di Riosecco e Rignano, in parte risolta attraverso l'ordinanza emanata dal sindaco. Ora spunta questo nuovo problema, e FareAmbiente auspica la migliore delle soluzioni.
“Non è un’opera d’arte; ma un’opera che di arte ne ha ben poca. Come potete notare sulla foto a sinistra, vi è una bottiglia d’acqua naturale minerale limpida, mentre sulla destra vi è un’altra bottiglia, sempre di acqua, questa volta più naturale di quella a sinistra, perché viene direttamente dai tubi dell’acqua, dell’acquedotto tuderte, ma poco limpida. Dire che da casa mia, ieri pomeriggio, sabato 29 dicembre 2012, e come me in molte altre case della zona, usciva, dal mio lavandino, direttamente terra di campo, è un eufemismo. Non è la prima volta che capita una cosa del genere. Già in diversi periodi dell’anno, e per diversi anni, è successo molte, anzi troppe, volte. Ora, nel momento in cui mia madre fece caso a ciò che usciva dal rubinetto di casa, chiamò immediatamente l’Umbra acque, che, molto educatamente, e anche con una certa tranquillità, le rispose di far uscire tutta l’acqua sporca. Ora, non è nel mio carattere criticare, ma l’acqua, quando Umbra Acque spedisce il bollettino di pagamento per posta, è pagata, anche a caro prezzo, rispetto al servizio che viene garantito. Come FareAmbiente, e portavoce delle tante persone che si sono lamentate del disservizio di Umbra Acque, denuncio questa inadempienza e auspico che l’assessore competente si dia da fare su questo, predisponendo un’ordinanza a umbra acque per cominciare a mettere in sicurezza i molti tubi dell’acqua ancora non interrati”.
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