Da.Bac.
La fredda mattinata tifernate di venerdì 20 settembre si è aperta con una manifestazione (pacifica) organizzata da cittadini e commercianti, alla quale hanno aderito anche gli avvocati, contro la chiusura del tribunale di Città di Castello, sede distaccata del foro perugino. Il “palazzo di giustizia” tifernate, infatti, ha ufficialmente chiuso i battenti a inizio settembre e, in base alla legge sulla spending review entrata in vigore nel 2012, sarà accorpato, insieme ai tribunali di Assisi, Foligno, Gubbio e Todi, alla nuova sede unica di Balanzano.
La protesta viene, però, da tutti gli esercenti tifernati del centro storico, poiché quest’ultimo, come ha dichiarato il presidente della Confcommercio Mauro Smacchia, “era vivacizzato soprattutto dalla presenza degli avvocati, e dei loro clienti, che arrivavano in tribunale. Questa è un’altra stoccata al centro cittadino, che viene privato di un’altra essenziale location, importante per la vita delle piccole attività commerciali”.
Dopo essersi radunati in piazza Matteotti, dunque, i commercianti e gli avvocati si sono diretti alla sede dell’ormai ex tribunale tifernate, accalcandosi davanti alla porta d’ingresso e mostrando dei piccoli cartelli con su scritto: “No alla chiusura del tribunale, no ad una città senza giustiza”. Gli stessi slogan erano apparsi in settimana in alcune vetrine dei negozi del centro.
Il sindaco Bacchetta – Anche il sindaco Luciano Bacchetta si è unito, solidale, ai manifestanti e ha ribadito: “C’è grande rammarico perché questa decisione poteva essere rinviata, evitando i traumi e i momenti di disorganizzazione che si stanno delineando. Una riflessione maggiore avrebbe aiutato tutti e avrebbe fatto si che l’attività pubblica continuasse il suo corso normale, perché a Città di Castello, come in tutte le altre sezioni distaccate, questa è sembrata una decisione quanto meno repentina e inopportuna”. Poi ha tenuto a precisare: “Assieme a noi si uniti gli altri comuni, solidali anche loro a mantenere le sedi delle sezioni distaccate per far si che il trasferimento avvenga nella maniera meno traumatica possibile”. Ricordiamo che la proposta di una proroga fu a suo tempo declinata all’Amministrazione comunale, la quale avanzò ufficialmente persino la disponibilità a concedere gratuitamente i locali, disse Bacchetta, “per il tempo necessario ad un passaggio di consegne compatibile con il diritto dei cittadini ad una giustizia moderna ed efficiente”.
Disagi per tutti – Oltre agli avvocati, quindi, saranno anche gli stessi cittadini a subire i vari disagi derivanti dalla lontananza delle sede unica, e provvisoria, sita a Balanzano.
“Le semplici pratiche per la successione di un parente – ci fa notare un cittadino – richiederanno un viaggio di 100 km”. Un altro ancora ci dice che “l’udienza per sfratto che avevo il 24 settembre, slitterà al 19 febbraio”.
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