Cinghiali, il Wwf prende le distanze dal suo dirigente che aveva invocato l'intervento dell'Atc

Cinghiali, il Wwf prende le distanze dal suo dirigente che aveva invocato l’intervento dell’Atc

Massimo Sbardella

Cinghiali, il Wwf prende le distanze dal suo dirigente che aveva invocato l’intervento dell’Atc

Mar, 24/01/2023 - 08:05

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Il delegato umbro prende le distanze dal vice presidente di Perugia, che posta un nuovo video dell'emergenza | Il Wwf: ecco le misure efficaci

Il Wwf dell’Umbria prende le distanze dal vice presidente di Perugia che, con la sua azienda agricola a Valfabbrica invasa dai cinghiali, aveva invocato l’intervento dei cacciatori dell’Atc1. La nota del delegato dell’Umbria Pierluigi Di Tonno, con cui Wwf Italia prende pubblicamente le distanze dal vice presidente di Perugia Raffaele Pagliacci, arriva due settimana dopo il post e il video di quest’ultimo, che tanto dibattito ha suscitato sia tra gli ambientalisti, sia tra i cacciatori. Una presa di distanza che arriva all’indomani dell’articolo di Tuttoggi.info, in cui viene riportato anche il video in cui Pagliacci mostra i cinghiali che “hanno pensato bene di venire a riposare nel giardino del vice presidente del Wwf Perugia”. Lamentando il mancato intervento dell’Atc, nonostante le varie segnalazioni, di fronte a un problema che crea danni alle aziende agricole della zona di Valfabbrica e rischi per chi viaggia sulle strade.


Cinghiali, il dirigente Wwf
invoca l’intervento di Atc e cacciatori


“La situazione è completamente sfuggita di mano all’Atc1” lamentava ancora Pagliacci. Spiegando che “a nulla sono servite le battute di contenimento e selezione eseguite dalle squadre di cacciatori locali”.

Pagliacci chiamato dal Wwf a dare spiegazioni

Affermazioni, quelle di Pagliacci, fatte “a titolo personale che non rispecchiano le posizioni del Wwf – chiarisce Di Tonno – e rispetto alle quali lo stesso ha già fornito i dovuti chiarimenti ai vertici dell’associazione”.

Cinghiali, il Wwf ribadisce le sue proposte

Ricordando quella che è da sempre la posizione del Wwf circa il tema del controllo delle specie selvatiche e dei cinghiali in particolare. In particolare, Di Tonno ricorda lo studio del prof. Mazzatenta dell’Università di Teramo, secondo il quale la selezione attraverso la caccia favorirebbe la riproduzione dei cinghiali.

“Affidarsi solo alla caccia, come si fa da decenni non risolve la situazione ma la peggiora”, spiega Di Tonno. Che ricorda come la gestione del cinghiale sia “una questione complessa che investe e coinvolge molti settori della società e che proprio per la sua complessità richiede interventi basati sulle evidenze scientifiche e sull’analisi dei risultati delle pratiche messe finora in atto”.

E ricorda le misure proposte dal Wwf: catture con chiusini, recinti elettrificati e sterilizzazioni. Mentre invece si ritiene inutile aumentare i periodi di caccia, consentendo, con il selecontrollo, di sparare tutto l’anno. Una soluzione semplice che però non funziona con problemi complessi, lamenta il Wwf. Che chiede alla politica regionale, anziché perseguire soluzioni che appaiono rapide, di affrontare il problema con una strategia che coinvolga tutti i portatori di interessi, partendo da dati scientifici.

“Più cinghiali uccisi, ma più danni”

“In caso contrario – conclude Di Tonno nel suo post – il rischio è che tra qualche anno avremo tanti cinghiali uccisi in più, ma con ancora più danni di quelli registrati ad oggi. Per questo l’intenzione del WWF è quella di continuare a offrire occasioni di riflessione chiedendo disponibilità al settore dell’agricoltura attraverso le associazioni di categoria: solo un confronto aperto e tecnicamente supportato potrà aiutare ad adottare soluzioni davvero efficaci”.

Il nuovo video di Pagliacci

Pagliacci ribadisce come la situazione cinghiali sia fuori controllo nella zona di Valfabbrica, avendo postato un nuovo video in cui mostra numerosi ungulati presenti di notte pericolosamente nei pressi dello svincolo della superstrada.

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