Immaginatevi una ragazza, di neanche 30 anni, di ritorno dal mare. Di colpo l’auto che viaggia avanti a voi inchioda, si ferma anche lei e vede una scena impressionante: due motociclisti hanno appena perso il controllo del mezzo e hanno avuto un terribile incidente. Un uomo è stato sbalzato a qualche metro, vicino alla moto, senza ormai più vita. Ma c’è una donna, ancora viva in gravissime condizioni. Quale sarebbe la vostra reazione?
Chiara Silvestrucci, la protagonista della storia sopra accennata, mantenne il sangue freddo quel 30 luglio 2019 . Chiamò i soccorsi, gestì la fase di primo soccorso e la sua puntualità e la sua precisione salvano la vita di Valeria. La donna perse un braccio nell’incidente e in ospedale le venne amputata una gamba a causa delle lesioni troppo gravi, ma oggi è ancora viva, è forte e sta bene.
Dopo quei tragici momenti Chiara e Valeria si incontrano in ospedale, un grande sorriso unì subito i loro volti e ora non si perdono di vista. Il messaggio che Chiara ha imparato da quello che le è successo è semplicissimo, ma allo stesso tempo dirompente: “Non voltatevi dall’altra parte di fronte al bisogno. Io non ho fatto nulla di speciale, mi sono comportata come vorrei che si comportassero con me“, dice schernendo il suo gesto che le è valso il Premio Samaritano 2020, nato per ricordare il gesto, altrettanto importante, di Giancarlo Tofi.