Tutto tace, ad appena cinque giorni dal primo anniversario dalla scomparsa del Maestro Gian Carlo Menotti. Dalle istituzioni non arriva nessun cenno riguardo ad eventuali iniziative in programma per commemorare il grande compositore e fondatore del Festival dei Due Mondi. L'uomo al quale Spoleto deve la sua fama in tutto il mondo. Tutto tace, dicevamo. A cominciare dal Comune, Provicia, Regione. Non esclusa neanche la 'nuova' Fondazione Festival, presieduta da Giorgio Ferrara, che più volte ha ricordato Gian Carlo Menotti nei suoi incontri, assicurando di tenere a mente i suoi insegnamenti ed il suo importante lavoro. Il silenzio più assoluto, almeno per il momento. Nemmeno un concerto commemorativo al Teatro Nuovo per il 1 febbraio, data in cui, un anno fa a Montecarlo, si spense il Maestro.
Unica mosca bianca, a quanto pare, il cd realizzato dalla “Heristal Entertainment”, che verrà messo in vendita in esclusiva nelle edicole e librerie di Spoleto proprio dal 1 febbraio, ad un prezzo eccezionale proprio per gli abitanti della città a cui Gian Carlo Menotti era tanto affezionato. A promuovere l'evento anche Gianni Conti, uno dei cosidetti “quattro moschettieri” da sempre vicini alla famiglia Menotti. E' infatti proprio grazie anche “alla fattiva e amicale disponibilità di Gianni Conti – si legge in una nota della ‘Heristal Entertainment' – che, proprio a voler meglio commemorare Gian Carlo Menotti – soprattutto per il Suo grande valore di artista e compositore contemporaneo prima ancora che incommensurabile fautore di ineguagliabili scambi culturali, oltre che fondatore e promulgatore del Festival dei Due Mondi di Spoleto – nella sola città di Spoleto da venerdì 1 febbraio 2008, il cd (doppio), sarà posto in vendita presso le edicole e le librerie, praticamente in anteprima rispetto all'uscita commerciale vera e propria, al prezzo speciale di circa 13 euro”.
Il doppio cd commemorativo contiene una particolare registrazione che in questa specifica occasione viene riportata alla luce nella inedita versione ri-masterizzata e digitalizzata. Infatti, della stessa registrazione, è possibile trovare solo in qualche remoto angolo del mondo la sola versione, dell'epoca, in vinile. Oltre tutto poi, si tratta della prima registrazione in assoluto dell'opera “THE CONSUL (Il Console)” con il primo cast storico, quello che per primo mise in scena l'opera sotto la regia (in teatro), e la produzione (in sala di registrazione), dello stesso Gian Carlo Menotti.Quello stesso cast che contribuì in quello stesso anno, il 1950, all'assegnazione a Gian Carlo Menotti per l'opera “THE CONSUL” del Premio Pulitzer oltre ad altri due prestigiosissimi premi quali il Donaldson e il premio della critica newyorchese.Tra gli interpreti di quel primo cast la bravissima Patricia Neway che nel medesimo ruolo, quello di Magda Sorel, ricanterà in tutto il mondo Menotti per tantissimi anni. Ma anche la indimenticabile Marie Powers, nel ruolo della madre, e che sempre per Menotti fu già la strabiliante interprete di quell'altro incredibile successo che fu “Medium”, sempre a Brodway. L'orchestra è diretta da Lehman Engel.Ma la cosa veramente accattivante al di là del recupero dei questa particolare edizione discografica, è riscoprire l'attualità e la palpabilità reale del tema di questo dramma in tre atti, come se l'azione o i fatti che ci narra fossero di questi stessi nostri giorni. Il dramma dell'immigrazione, il potere della burocrazia, la disuguaglianza tra gli uomini, il diritto negato alla felicità e alla speranza.Un'opera di quasi sessanta anni fa che è ancora veramente contemporanea.
Il CD è composto di due dischi (questo perché la lunghezza totale dell'opera, circa 94 minuti, non consente tecnicamente di poterla stampare adeguatamente su di un supporto singolo) ed ha, all'interno della confezione, un libretto di ben 36 pagine con la biografia del compositore, cenni storici sull'opera, la sinossi divisa per atti, il libretto originale in lingua inglese ma con indicazioni in lingua italiana e fotografie originali del fotografo americano (di Charleston), William Struhs.
IL PERCHE' DEL DISCO
La storia del disco e della foto commemorativa viene raccontata da un anonimo spoletino, promotore dell'iniziativa commemorativa, che si firma con le sue sole iniziali, P.P. (Pietro Paluello?)
“L'idea – racconta l'ideatore – mi è venuta quando, per puro caso, ho ritrovato, in un piccolo negozio di antiquariato di Londra (poco più che un rigattiere), una vecchia copia in vinile dell'opera ‘Il Console' di Menotti. Stava lì, dentro un vecchio scatolone insieme a tanti altri polverosi dischi di vinile. La mia passione per la musica e per i dischi di vinile è ben risaputa, per chi mi conosce, e non perdo mai l'occasione di cercare… cercare… e cercare. Tanti anni fa trovai a Parigi, in un negozietto simile, vicino al Pantheon, una copia di ‘Amahl', sempre di Menotti. Poi più niente. Seppi della morte del Maestro come tutti, dai telegiornali e dalle radio tra il 1 e il 2 di febbraio dello scorso anno. Una settimana dopo circa, ero a Londra e ritrovai casualmente questi due dischi de ‘Il Console'. Lì per lì non mi resi bene conto, poi, facendo le debite ricerche, ho potuto ricostruire che si trattava della prima edizione originale discografica assoluta dell'opera risalente proprio al 1950. Da continue e sempre più approfondite ricerche, scoprii anche che della stessa non esistono successive ristampe ne nuove ristampe digitalizzate per cd. Siccome poi, il cast di cantanti-intepreti e il direttore d'orchestra sono esattamente gli stessi della prima edizione teatrale (tenuta a New York nel 1950), quella per la quale a Menotti assegnarono il Premio Pulitzer per la musica, mi resi conto di avere per le mani un'autentica ‘chicca'. Di fatto, l'edizione registrata de ‘Il Console' ad oggi disponibile in commercio e più datata indietro nel tempo, è quella del 1960 che vede quale interprete principale sempre la stessa Patricia Neway come nell'edizione del 1950, ma tutti gli altri cantanti ed esecutori, sono diversi. Quella del 1950, con quel preciso cast, è quella del Premio Pulitzer. Ho pensato potesse essere bello, ad un anno preciso dalla scomparsa del Maestro, ricordarlo per quello che ha saputo dare alla musica del mondo, prima ancora di quello che al mondo ha dato con l'esperienza del Festival spoletino. Da spoletino, valutando questo, mi viene spontaneo pensare: ‘…ma se Menotti non avesse caparbiamente deciso di scegliere Spoleto per fare il Festival, cosa sarebbe e come sarebbe Spoleto oggi…'
Gli spoletini della mia generazione (e forse non solo), gli devono molto. Questo disco, al di la delle possibilità tecniche che ci hanno consentito di recuperare i suoni di quella registrazione con qualità più che accettabile, ha un valore commemorativo, direi quasi sentimentale, di più ancora se pensiamo che l'argomento de ‘Il Console' è quanto mai attuale e palpabile. Non vivo più a Spoleto, ma come credo sia per tutti, è sempre nel mio cuore e, nel posto del cuore dove sta la Mia Spoleto… c'è un posto per Gian Carlo Menotti”.
Lo spoletino spiega anche la foto di copertina: “Il fonico, Danilo Braca (anche lui di origine umbra), mi comunica che il riversamento del disco si può fare. A questo punto ci penso un attimo e poi mi metto a cercare in internet le immagini di Gian Carlo Menotti. Tra le tante, con molta pazienza ne individuo una in particolare, a mio avviso molto bella (che non è ancora quella che diventerà poi il front del CD). Ne faccio una copia e vado dal grafico per cominciare a parlarne. Decidiamo di chiedere la liberatoria per i diritti dell'immagine e facciamo insieme, di nuovo, una ricerca su internet e scopriamo il nome dell'autore, tal William Struhs del quale però non riusciamo a rintracciare alcuna forma di contatto. Mi ci sono voluti diversi giorni, poi intuisco che l'uomo è una sorta di fotografo ufficiale dello Spoleto Festival di Charleston, in America. Invio una mail a un'assistente del presidente del Festival di Charleston e, dopo circa una settimana, mi arriva la risposta con l'indirizzo di posta elettronica di William Struhs e un numero di telefono diretto.William è un simpatico, uno molto disponibile, non mi fa difficoltà particolari e anzi, comincia a mandarmi (prima in elettronico), un ‘pacco' di fotografie di Menotti, realizzate un po' in ogni angolo del mondo, anche a Spoleto. Tra le tante, il mio grafico, sceglie quella che poi sarà la copertina del CD e Bill (William vuole assolutamente che lo si chiami Bill), mi risponde spiegandomi che quella foto risale al 1977 e, guarda il caso, proprio alle prime prove con i cantanti della rappresentazione di ‘The Consul' lì a Charleston”.