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CGIL Umbria, tempo di congressi / Eletti i segretari / Nasce Fillea

Redazione

CGIL Umbria, tempo di congressi / Eletti i segretari / Nasce Fillea

Sab, 08/03/2014 - 13:20

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Tempo di congressi e di elezioni per la Cgil Umbria. In questi giorni si sono riuniti i membri dello Spi, della Flc e della Fiom. E' poi nata Fillea.

Lo Spi – Con circa 55mila iscritti ed iscritte e una presenza capillare su tutto il territorio, lo Spi Cgil di Perugia rappresenta una parte fondamentale, non solo del sindacato, ma della società civile nella provincia. Numeri che chiariscono l'importanza dell'appuntamento congressuale, il quarto per il sindacato provinciale dei pensionati e delle pensionate Cgil, che si è tenuto oggi, 7 marzo, a San Martino in Campo (Perugia). Lo Spi è arrivato a questo appuntamento dopo un percorso di 170 assemblee svolte sull'intero territorio provinciale, assemblee dalle quali – ha detto nella sua relazione Graziano Massoli, segretario generale della categoria – è emersa con chiarezza la sofferenza crescente delle pensionate e dei pensionati che devono far fronte ai bisogni, anche delle loro famiglie, con pensioni che mediamente non superano gli 860 euro, ma che nel 15% dei casi sono pensioni al minimo, cioè sotto i 500 euro”.
Ma la crisi si abbatte anche sul welfare, ha sottolineato ancora Massoli. “I tagli lineari subiti dagli enti locali e dalla sanità, la riduzione del Fondo sanitario nazionale, il quasi azzeramento di quello sociale con diretta ripercussione sui servizi e sul Fondo integrativo regionale per la non autosufficienza (Prina) – ha sottolineato il segretario – sono colpi durissimi per la categoria che rappresentiamo. Per questo – ha aggiunto – abbiamo avanzato, insieme a Fnp Cisl e Uilp Uil – proposte concrete con la nostra piattaforma territoriale, per rivendicare, attraverso la contrattazione sociale, tavoli specifici di confronto con i Comuni e nove ambiti sociali insieme ai distretti”.
Al centro delle rivendicazioni dei pensionati ci sono la lotta alla povertà crescente attraverso la difesa dei redditi da pensione, la tutela della non autosufficienza, il contrasto alle situazioni di solitudine delle anziane e degli anziani, la promozione della cittadinanza attiva e la difesa dei servizi socio-sanitari.
In particolare, Massoli ha sottolineato la necessità di realizzare interventi migliorativi sulla rete ospedaliera (Branca, Pantalla, decongestionamento di Perugia, assunzione di una decisione definitiva sulla sanità nel Trasimeno) e di investire sui servizi sanitari nel territorio, a partire dalle case della salute. Mentre sulle case di risposo “è necessaria massima trasparenza ed attenzione da parte degli enti locali
Infine, un messaggio rivolto alla politica, in particolare a quelle forze del centrosinistra che si preparano a presentare i propri programmi elettorali in vista delle imminenti scadenze elettorali. “Nelle prossime settimane – ha annunciato Massoli – assumeremo un'iniziativa pubblica, che auspichiamo unitaria, sulla nostra piattaforma, nella quale chiameremo i partiti e i candidati a confrontarsi”.
Al termini dei lavori congressuali, conclusi dal segretario nazionale dello Spi Cgil Riccardo Terzi, è stato eletto il nuovo direttivo provinciale dello Spi Cgil, composto da 45 membri, che a sua volta ha votato per la conferma di Graziano Massoli nel ruolo di segretario generale dello Spi di Perugia per i prossimi 4 anni.

Nasce Fillea – Con il primo congresso tenutosi giovedì a Perugia nasce la Fillea Cgil regionale dell'Umbria, nuova istanza del sindacato che organizza lavoratrici e lavoratori dell'edilizia e delle costruzioni, la più grande categoria degli attivi nella Cgil regionale, con oltre 8.600 iscritti, nonostante una crisi devastante vissuta dal settore che ha comportato una fortissima perdita di posti di lavoro negli ultimi anni.
“Molte realtà aziendali sono scomparse – ha detto nella sua relazione Gianni Fiorucci, segretario generale uscente della Fillea Cgil di Perugia – e molte altre sono immerse nel lavoro grigio o irregolare. Molti lavoratori sono in cassa integrazione e molti altri non lavorano più, costretti ad allontanarsi dal lavoro dipendente, aprendo una finta partita iva o, al termine degli ammortizzatori, ripiegando su lavori occasionali e non in regola”.
Questo il contesto in cui si muove il settore, come emerso anche dalle tante testimonianze portate al congresso dai delegati. Emblematico è il dato sulla riduzione della massa salari annuale dell'edilizia registrata dalla Cassa edile di Perugia: dal 2008, anno di massima espansione del settore, quando l'ente registrava un monte salari di oltre 180 milioni di euro, si precipita nel 2013 a 95 milioni, mentre nello stesso periodo i lavoratori registrati passano da 14.360 a 7.238.
Un settore dimezzato dunque, “un settore distrutto”, ha detto senza mezzi termini Fiorucci, dopo sei anni di “discesa senza fine”, che non accenna ancora ad interrompersi. E in questo quadro, ha aggiunto il segretario della Fillea, “le imprese che riescono a vivere non sono quelle strutturate e regolari, ma purtroppo quelle che attraverso il lavoro nero e lo sfruttamento abbassano i costi fino all'inverosimile”. Così facendo però l'Umbria “da modello a livello nazionale per regolarità, rischia di scendere sotto la media nazionale”, ha avvertito ancora Fiorucci.
Secondo la Fillea Cgil quello che serve allora è “un nuovo modello di sviluppo per il settore delle costruzioni”, affiancato da “una nuova funzione regolatrice della sfera pubblica su di esso”. Il titolo scelto per il congresso Fillea “Città future” è in questo senso molto esplicativo: cura del territorio, sostenibilità e rigenerazione urbana sono infatti gli assi portanti dell'azione che la Cgil ha messo al centro del suo Piano per il Lavoro per l'Italia e per l'Umbria.
Al termine del congresso, che ha visto tra gli altri gli interventi di Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria, di Cristiano Costanzi, segretario generale della Fillea Cgil di Terni e di Mullay El Akkioui della segreteria nazionale della Fillea Cgil, è stato eletto il direttivo regionale della Fillea Cgil dell'Umbria, composto da 76 membri. Il direttivo ha poi eletto a sua volta come nuovo segretario generale della Fillea dell'Umbria Gianni Fiorucci.

La Fiom – Al centro del dibattito ci sono state le decine di crisi industriali che attraversano il territorio provinciale e che pesano come macigni sulle prospettive future di migliaia di lavoratrici e lavoratori: non poteva che essere incentrato sull'emergenza lavoro il congresso provinciale della Fiom Cgil di Perugia, che si è tenuto oggi, 7 marzo, nel capoluogo regionale, con la partecipazione di 117 lavoratori e lavoratrici rappresentativi delle tante realtà produttive del settore metalmeccanico della provincia.
Il congresso della Fiom di Perugia è arrivato a conclusione di un percorso democratico fatto di 95 assemblee che hanno visto la partecipazione diretta di 2382 lavoratori e lavoratrici in una categoria che conta circa il 25% di iscritti (3400 in tutto) in aziende con meno di 10 dipendenti.
“Dalle assemblee – ha detto nella sua relazione il segretario generale Maurizio Maurizi – sono emerse con forza le preoccupazioni e le richieste che vengono dal mondo del lavoro: dalla necessità di una riforma radicale della legge Fornero sulle pensioni, all'esigenza ineludibile di una revisione profonda del sistema fiscale orientata all'equità, in un paese in cui – ha ricordato Maurizi – il 50% della ricchezza è nelle mani del 10% della popolazione”.
“Prendere le risorse laddove ci sono”, questo uno dei punti fermi per il sindacato delle tute blu della Cgil, con l'obiettivo non solo di redistribuire, ma anche di reperire le risorse necessarie ad avviare una “nuova stagione di investimenti pubblici e privati”.
Tornando al territorio, nella sua relazione Maurizi è partito dalla più grande ferita ancora aperta nella provincia, quella della ex A. Merloni, vertenza che ricade, insieme ad altre (per esempio la chiusura della Faber di Fossato di Vico) su un'area fortemente deindustrializzata, come quella della fascia appenninica. Altre vertenze importanti, ricordate da Maurizi, sono quelle della Trafomec, che nell'ultimo anno ha dichiarato circa 100 esuberi, pari ad oltre il 50% dei suoi dipendenti, e della ex Pozzi, azienda in concordato preventivo, sul cui futuro pesano moltissimo le scelte di Fiat.
Rcm, Franchi, Minerva, Fonderie 3M, Giannelli, Fercos (e l'elenco potrebbe proseguire) sono invece le imprese che hanno cessato la propria attività, “segno di una perdita importante – ha detto Maurizi – non solo in termini economici, di professionalità e di diversificazione produttiva, ma sono anche per le conseguenze pesanti in termini di disagio sociale crescente, in un territorio in cui la disoccupazione continua a salire, mentre il tessuto produttivo si impoverisce lasciando una lunga scia di macerie”.
Ci sono però anche i risultati positivi da ricordare, frutto della contrattazione che la Fiom ha portato avanti in moltissime aziende. Significativi, secondo Maurizi, sono a riguardo gli accordi realizzati alla Terexlift, alla Dewalt, alla Sitrex, alla Umbra Cuscinetti, alla Oma, alla Proma, alla Renzacci e alla Faist. “Accordi integrativi che dimostrano – ha detto ancora Maurizi – che la crisi si vince con gli investimenti, la ricerca, l'innovazione e anche con il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali nei progetti delle aziende e non certo attraverso la compressione del salario e dei diritti, come da molti purtroppo teorizzato e attuato”.
Difesa del settore manifatturiero in Umbria (riportandolo dall'attuale 16% del pil allo storico 20%), manutenzione e salvaguardia del territorio, adeguamento del patrimonio scolastico regionale (su 960 edifici almeno 160 risalgono agli anni '20 e '30 del secolo scorso): questi alcuni dei punti al centro del Piano del Lavoro della Cgil che la Fiom rilancia come possibile volano di sviluppo per avviare l'uscita dalla crisi.
Al termine dei lavori congressuali, che hanno visto tra gli altri gli interventi di Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria e di Maurizio Marcelli della Fiom Cgil nazionale, il congresso ha eletto il nuovo direttivo provinciale della Fiom Cgil di Perugia, composto da 67 membri. Il direttivo ha poi votato per la rielezione di Maurizio Maurizi a segretario generale della categoria per i prossimi 4 anni di mandato.

La Flc Cgil di Perugia, categoria che organizza le lavoratrici e i lavoratori di scuola, università e formazione professionale, ha confermato alla guida della categoria per i prossimi 4 anni Moira Rosi, segretaria uscente. Rosi è stata rieletta dal nuovo direttivo provinciale, composto da 24 membri, al termine del congresso della categoria provinciale che si è svolto oggi, 7 marzo, a Foligno.
Ieri, 6 marzo, si è invece svolta la riunione del Comitato degli iscritti Cgil all'Università degli Studi di Perugia che ha portato all'elezione di una nuova segreteria, composta da 10 membri. Giuseppina Fagotti è stata confermata nel ruolo di coordinatrice.

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