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Cgil e studenti, più di mille da Perugia a Roma per il lavoro pubblico

Oltre mille partecipanti in partenza da Perugia, con autobus gratuiti organizzati dal sindacato e dalle rappresentanze studentesche, ma anche tanti mezzi privati.

Sono questi i numeri della “delegazione” di Perugia, partita oggi alla volta di Roma, dove alle 14 in piazza della Repubblica si terrà una manifestazione nazionale dal titolo “Pubblico è futuro”.

La manifestazione di oggi è stata organizzata dalla Cgil e dalle categorie Fp (pubblico impiego) e Flc (lavoratori della conoscenza), “per difendere welfare e servizi pubblici, scuola e università, e ridare orgoglio e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici, sottoposti ormai da anni ad una accanita campagna di mistificazione e aggressione da parte del Governo”.

Le ragioni della protesta – “Il peso delle varie finanziarie sul settore pubblico è stranoto, ma forse è meglio ricordarne le conseguenze”, spiegano le rappresentanze sindacali, in riferimento ai motivi della protesta. “A cominciare dal dimezzamento dei trasferimenti a regioni e enti locali, il che significa di fatto rinunciare al welfare e imporre nuove spese anche per la sanità (il ticket per il pronto soccorso, solo per dirne una)”.

Secondo Rossana Dettori, di Fpù: “Dal lato dei lavoratori il quadro è pesante il doppio. Anche qui vale la pena richiamare qualche dato: donne in pensione più tardi, stipendi bloccati, liquidazione sospesa per due anni (finora erano tre mesi); taglio di 63mila lavoratori non più rimpiazzati; “licenziamento occulto” di 31 mila precari; nuova sforbiciata del 50 per cento alle spese per il personale “che si tradurrà in altre 40mila persone lasciate a casa”.

Universitari in piazza – Tra i motivi della protesta odierna ci sono anche i tagli denunciati contro l'istruzione: “8 miliardi in meno per l'università, 1,5 per la scuola, precarietà dilagante tra gli insegnanti”, denunciano i sindacati.
Per questo motivo anche gli studenti dell'Unione degli Universitari di Perugia hanno aderito alla protesta, in difesa di scuola e università pubbliche.