Si chiude con tanta emozione e partecipazione l'edizione 2022, una corsa "perfetta" | Molti infortuni, soprattutto svenimenti (4 i ricoveri)
E’ giunta al suo epilogo, poco prima delle ore 20, la “folle corsa” dei Ceri di Gubbio, iniziata alle 18 lungo le principali vie della città.
L’emozionante e sfiancante ascesa finale al Monte Ingino – lunga 1700 metri, con una pendenza del 20%, 8 tornanti e 9 rettilinei – è durata meno di 10 minuti.
Sant’Ubaldo, anche stavolta, è riuscito ad entrare in basilica richiudendo il portone dietro di sé e lasciando quindi fuori San Giorgio e Sant’Antonio. Quest’ultimi sono entrati pochi minuti dopo, solo dopo i festeggiamenti nel chiostro e lo “scavijamento” del cero del patrono.
Gubbio riabbraccia i Ceri dopo 2 anni, Alzata perfetta in attesa della “folle corsa” VIDEO
Impressionante il numero di persone giunte sul Monte. Durante tutta la giornata, invece, sarebbero state soccorse oltre 60 persone (come riferito dal Punto Medico Avanzato di Piazza Grande). Soprattutto dopo l’Alzata si sono registrati 14 svenimenti; 5 traumi minori; 11 ferite suturate; 2 dolori toracici (di cui 1 ricoverato all’ospedale di Branca), 4 dolori addominali; 11 attacchi di panico; una iperglicemia. Dopo la corsa ancora 4 svenimenti; 5 traumi (di cui 2 trasferiti in ospedale); 2 ferite suturate; un dolore toracico (un ricovero), uno stato ubriachezza, una crisi di panico e una vertigine.
La festa, come sempre, è cominciata all’alba con i tamburini che, dalle 4,30, hanno svegliato tutta la città. Dopo la visita al cimitero per portare il saluto ai ceraioli scomparsi, alle 8 si è celebrata la santa messa nella chiesetta di San Francesco della Pace detta dei “Muratori”. Da lì la sfilata dei santi con l’arrivo in Piazza Grande, dove in mattinata è avvenuta un’Alzata “perfetta”.