Un’edizione della Festa dei Ceri caratterizzata da pioggia e temperature affatto primaverili ma anche una delle più belle degli ultimi anni. Dopo l’Alzata perfetta di questa mattina, infatti, tutta la corsa è stata “pulita”, senza la minima incertezza o “penduta”, fino al termine della sfiancante ascesa al Monte Ingino (con una pendenza del 20%, 8 tornanti e 9 rettilinei), dove l’epilogo ha visto la chiusura del portone della basilica (alle 19.54) da parte di Sant’Ubaldo. San Giorgio e Sant’Antonio sono rimasti fuori fino alle 20.02, quando il portone si è aperto anche per loro.
Queste le parole del vescovo Paolucci Bedini all’interno della basilica: “Finalmente siamo arrivati in cima a questo colle tutti insieme. Sono presenti anche quelli che non ci sono. Dentro questi Ceri, nel cuore di ognuno, c’è tutta la passione, la fede e il desiderio di essere un popolo unito e gioioso come siamo stati oggi. Grazie a tutti coloro che hanno realizzato questa splendida festa e l’hanno custodita nella sicurezza. Ci rimane solo un impegno: dopo l’omaggio a Sant’Ubaldo, torniamo giù nella nostra città e riportiamo a casa il cuore di questi Ceri che abbiamo portato in basilica”.