La guerra in Ucraina (e la speculazione nei mercati internazionali) hanno fatto andare alle stelle i prezzi dei cereali. Al blocco delle esportazioni dal Mar Nero e alle sanzioni alla Russia, si sono unite infatti l’aumento del costo dell’energia – che incide anche sulle lavorazioni agricole – e dei fertilizzanti all’azoto e la siccità che ha colpito Stati Uniti e Canada lo scorso anno. Grano tenero, mais e frumento panificabile hanno fatto impennare i prezzi.
Un problema per i consumatori. E per gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) che temono di veder raddoppiata, nel corso di quest’anno, l’entità delle richieste di risarcimento per i danni provocati alle colture dagli animali selvatici.
Per questo i tre presidenti degli Atc umbri hanno scritto alla Regione, rappresentando il problema. Con le attuali risorse a disposizione (di cui, con il nuovo meccanismo, il 40% assegnate sulla base dei cinghiali abbattuti rispetto agli obiettivi assegnati) gli Atc non potranno far fronte alle richieste di risarcimento. Anche quelli finora virtuosi, come l’Atc 2 del Folignate – Spoletino, che proprio in questi giorni ha completato il risarcimento agli agricoltori di tutte le domande pervenute per il 2021, pari a circa 195mila euro.