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Centro storico, punto definitivo sulle pavimentazioni

E’ praticamente concluso a Foligno il lavoro previsto dai Piani integrati di recupero, i cosiddetti Pir, sia nel centro storico che nelle frazioni.

Il punto sullo stato generale di attuazione degli interventi previsti, è stato illustrato questa mattina in un’apposita conferenza stampa, dal neo assessore Graziano Angeli e dall’ingegner Giovanni Rossi dell’ufficio speciale temporaneo spazi pubblici.

“Il lavoro compiuto è stato straordinario – ha fanno notare Angeli – e questo ci viene riconosciuto da tutti coloro che arrivano in città”. L’assessore ha quindi ricordato che gli interventi compiuti nel centro storico, diviso in due ambiti, sono stati sostanzialmente conclusi.

“Ora – ha fatto sapere – sono in corso solo opere di lieve entità, come la sostituzione di alcune lastre di pietra e di chiusini”.

Con l’occasione sono stati anche forniti i dati globali dell’intervento: 110 chilometri di fognature, 70 chilometri di reti gas, 190 chilometri di reti elettriche, 225 chilometri di reti telefoniche e 35 chilometri di fibra ottica.

Angeli ha inoltre annunciato – a sorpresa – che entro la fine dell’anno sarà anche completato il cablaggio del centro storico cittadino.

Per quanto riguarda piazza Giacomini, rimasta sino ad ora fuori dai cantieri, è stato chiarito che verranno svolti dei sondaggi al fine di verificare la presenza di resti archeologici. Al momento però non ci sono risorse aggiuntive sufficienti per procedere con le operazioni di rilievo.

Delineato anche il quadro dei Pir, articolati in dieci gruppi, in ben 56 centri minori e frazionali del territorio comunale: oltre sette milioni e 381mila euro finanziati dalla Regione dell’Umbria, con stanziamenti comunali di 650 mila euro.

In questo caso solo in alcune frazioni , nello specifico Fraia, Popola, Collazzolo e Curasci, ancora non sono terminati i lavori per il posizionamento delle varie reti, a causa del fallimento della ditta incaricata dei lavori, ora però sostituita con un’altra impresa.

A Casenove sono stati realizzati sei dei sette muri di contenimento previsti per il dopo terremoto, l’ultimo intervento è andato a sovrapporsi con dei lavori privati ed il finanziamento inizialmente stanziato al momento attuale non è più sufficiente.