Ha ripercorso quanto fatto ad Amatrice prima e l’aiuto che gli è stato poi chiesto, gratuitamente, per Norcia, ribadendo il carattere temporaneo dell’opera da lui progettata, evidenziando la sua estraneità alle contestazioni che gli vengono mosse dalla magistratura. L’archistar Stefano Boeri si è presentato mercoledì al tribunale di Spoleto per venir ascoltato dal giudice per l’udienza preliminare davanti al quale è imputato per abuso edilizio e deturpamento delle bellezze naturali, insieme al sindaco di Norcia, Nicola Alemanno (assente in aula).
La vicenda è quella nota della costruzione del centro polivalente realizzato alle porte della città di San Benedetto, in un’area vincolata, dopo il terremoto del 2016 grazie ai fondi del comitato “Un aiuto subito” promosso da Corriere della Sera e Tg La7, utilizzando (impropriamente secondo la Procura della Repubblica di Spoleto) la normativa emergenziale post sisma.
Proprio il carattere in realtà non temporaneo dell’opera – sotto sequestro da un anno e mezzo – è finito nel mirino dei pm (in aula mercoledì il sostituto procuratore Patrizia Mattei), che contestano al primo cittadino di Norcia anche il reato di falso per l’ordinanza firmata valente come titolo autorizzativo ma, secondo l’accusa, impropriamente.
L’architetto Boeri, difeso dagli avvocati Carlo Cerami e Francesco Arata e che ha scelto il rito abbreviato, davanti al gup Federica Fortunati ha quindi ricordato come tutto è iniziato mentre era impegnato nella realizzazione di una struttura ad Amatrice dopo il terremoto e che dalla protezione civile gli era stata chiesta la possibilità di progettare un centro polivalente anche per Norcia. Stefano Boeri avrebbe quindi messo in contatto il comitato “Un aiuto subito” con l’amministrazione comunale nursina, rendendosi disponibile per un progetto gratis anche per la città di San Benedetto. “Mi è stato chiesto di provvedere alla progettazione definitiva di una struttura con carattere temporaneo connesso allo stato di emergenza post sisma” ha ribadito Boeri, che ha ricordato come non si è occupato per niente della fase istruttoria, che sarebbe stata di pertinenza del Comune di Norcia.
Nel merito, poi, l’architetto ha ricordato i materiali utilizzati e le caratteristiche progettuali per le quali il centro polivalente risulta interamente smontabile. Tanto che infatti, secondo anche quanto confermato dal sindaco di Norcia attraverso gli avvocati Luisa Di Curzio e Massimo Marcucci, la struttura verrà spostata in un’altra area del territorio comunale nursino.
Si tornerà quindi in aula a metà gennaio, quando si terrà la discussione e la sentenza per Boeri mentre il gup si dovrà pronunciare anche sul rinvio a giudizio o sul proscioglimento di Alemanno.