Arrivava fino a metà corso Vannucci ieri sera la fila di persone che speravano di entrare al teatro Pavone per assistere all'incontro con Roberto Saviano, anteprima del Festival internazionale di giornalismo iniziato oggi a Perugia.
Molti di loro, accorsi all'evento con lo scrittore-simbolo della lotta alla criminalità organizzata- organizzato quasi a sorpresa negli ultimi giorni di preparazione della kermesse, sono dovuti rimanere fuori, dove comunque, complice una temperatura mite, hanno potuto assistere al discorso di Saviano tramite un maxischermo.
La “macchina del fango” è stato il tema al centro dell'intervento di Saviano, come preannunciato nei giorni scorsi. Un intervento, di circa un'ora e mezza, estratto dai monologhi che lo scrittore ha presentato in televisione al programma “Vieni via con me”, condotto insieme a Fabio Fazio, e che fanno parte dell'omonimo libro che sta presentando in giro per l'Italia in questi giorni.
Dal caso della presunta casa di Montecarlo di Fini, a quello dell'allora direttore di Avvenire Dino Boffo, sono tanti gli esempi cui Saviano ha fatto riferimento nel raccontare un meccanismo fatto di “dossieraggi, giornalisti conniventi”, teso a delegittimare “chi si oppone” indagando sistematicamente nel suo privato e montando casi ad hoc per screditarne la fama.
“Un meccanismo che arriva a diffamare una persona”, ha detto Saviano nel suo discorso. “Nella mia terra, chiunque si è opposto contro la criminalità organizzata, ha sempre subito, persino dopo essere morto, caduto, in questa sorta di delegittimazione totale. Quindi sono sensibile particolarmente verso questo meccanismo. Sento che la democrazia è letteralmente in pericolo… nella misura in cui se tu ti poni contro certi poteri, contro questo governo, quello che ti aspetta è un attacco della macchina del fango”.
Imponenti le misure di sicurezza che hanno preceduto l'arrivo in teatro dello scrittore, che vive da anni sotto scorta per le minacce di morte più volte giunte da parte di esponenti della Camorra che ha raccontato in Gomorra. Numerosi agenti hanno provveduto alla verifica e alla messa in sicurezza dell'interno della sala, prima dell'ingresso del pubblico e del protagonista.
(Francesco de Augustinis)
foto di Stefano Dottori