Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

Cementerie Spoleto, Confartigianato “Non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro”

di Stelvio Gauzzi (*)

L'articolo a firma del sindacato apparso nei giorni scorsi sulla stampa, circa le difficoltà della Cementir dovute alla crisi del cemento, non può passare inosservato alla “politica” territoriale, anche se impegnata in una delle campagna elettorali più complesse ed indecifrabili degli ultimi 40 anni.

Quando la nostra Associazione nel gennaio del 2012 denuncio', unitamente al Consorzio Autotrasportatori Monteluco, (attraverso uno sciopero di una settimana) le difficoltà di rapporti e lo scontro con la società Cementir sul prezzo del trasporto, non era che un primo avvertimento di quello che oggi viene segnalato come un nuovo rischio di depauperamento occupazionale dello spoletino.

Già in quella occasione Confartigianato cerco', attraverso l'unione di più voci del territorio (Sindaco, Consiglio Comunale, Assessore Della Vecchia della Provincia di Perugia e pochi altri) di fare da grancassa per scongiurare o comunque “prendere in tempo” una crisi annunciata, in quanto già due anni fa si parlava di un accordo in itinere tra i grandi gruppi del cemento.

Stante ciò, ad un mese delle elezioni, non possiamo e dobbiamo permetterci di sottovalutare il rischio di perdere oltre 100 posti di lavoro dipendente e oltre 50 di lavoratori indiretti come gli autotrasportatori con i propri collaboratori.

Pertanto, facendo nostro il grido d'allarme lanciato dal Sindacato, ritengo fondamentale che tutte le forze politiche considerino le oggettive ed indiscutibili difficoltà del sistema industriale spoletino con il suo indotto (ex Pozzi, Panetto e Petrelli, Cementir e/o Scuola di Polizia ecc. ecc.) meritevole di profonda attenzione e rispetto, pertanto non utilizzabile per proclami prettamente da “campagna elettorale”.
Nella considerazione ormai di tutti e non solo della nostra Associazione che il turismo e', e sarà anche in prospettiva, la nostra prima industria (spetterà a tutti noi creare le condizioni per uno sviluppo dell'indotto ad esso legato) dobbiamo fare in modo che la Regione dell'Umbria segua più da vicino le dinamiche economiche del nostro territorio.

Spetta pero' alla classe politica locale e quindi ai cittadini, alle rappresentanze sindacali dei lavoratori e degli imprenditori, la costruzione di una forte coesione per una unita' di intenti e di veduta, che una volta per tutte, superi le posizioni personali e gli antagonismi ideologici che, tra l'altro non esistono più ormai
da tempo.

(*) Segretario regionale Confartigianato Imprese