Alle ore 16.00 nella Basilica Cattedrale di Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto i Secondi Vespri pontificali di S. Ponziano. Nell’omelia, ha sottolineato come S. Ponziano non ebbe paura di essere ucciso nel corpo, certo che chi si affida al Signore non può perdersi. «S. Ponziano – ha detto il Vescovo – ci ricorda che il più grande male non è perdere la vita, ma, per amore della vita fisica, perdere la gioia di vivere. In un mondo in cui si moltiplicano le persone pronte ai compromessi e a contraddire esigenze fondamentali della fede e della moralità pur di conseguire i propri piccoli interessi, in un’epoca in cui si esalta come una conquista civile la pluralità dei relativismi morali, il martire ci ricorda le parole sempre attuali del profeta Isaia: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene…”. La vera sentinella che vigila sulla vita – ha concluso il Presule – è la certezza che esistono norme morali intangibili e che di tutta l’esistenza si dovrà un giorno rendere conto davanti al tribunale di Dio». Al termine dei Secondi Vespri si sarebbe dovuta tenere la processione che dal Duomo riporta la reliquia del Santo nella Basilica a lui dedicata. L’incessante pioggia non ha permesso ciò. La sacra testa del martire, allora, vi è giunta con l’automobile ufficiale del Comune di Spoleto: nella vettura è salito l’Arcivescovo, che teneva in mano la reliquia, il Vicario generale mons. Luigi Piccioli e il parroco del Sacro Cuore mons. Alessandro Lucentini. Alcune vetture delle forze dell’ordine, su una delle quali è salito anche il sindaco Daniele Benedetti, hanno scortato il piccolo corteo. Giunti nella basilica di S. Ponziano, mons. Boccardo , dopo aver sistemato la reliquia sull’altare maggiore, si è così rivolto ai fedeli: «La processione mancata non toglie nulla alla freschezza del messaggio del Santo patrono e la vostra numerosa presenza lo dimostra. A S. Ponziano chiediamo ancora quel coraggio necessario per dare alla nostra vita personale e alla nostra Città di Spoleto un supplemento di ricchezza di umanità che ci faccia andare al di là delle cattiverie e dei calcoli e che ci insegni a perdonarci a vicenda». La giornata dedicata al Patrono si è conclusa con la Messa nella basilica a lui dedicata presieduta dal Vicario generale mons. Luigi Piccioli e animata nel canto dal coro della Parrocchia di S. Rita, che ha eseguito il nuovo inno a S. Ponziano composto e musicato da mons. Marco Frisina.