Anche quest’anno moltissimi pellegrini sono saliti a Cascia per rendere omaggio a S. Rita il giorno della sua festa liturgica (22 maggio, mercoledì, ndr). La costante minaccia della pioggia e la temperatura tutt’altro che primaverile non hanno scoraggiato i devoti di questa Santa, giunti da ogni parte d’Italia e da altri Paesi del mondo.
Fin dalle prime luci dell’alba la basilica è stata “invasa” dai fedeli, desiderosi di raccogliersi in preghiera dinanzi all’urna di S. Rita. Alle ore 10.00 le porte della chiesa sono state chiuse, è stato allestito l’altare sul sagrato della basilica per la celebrazione eucaristica e le persone sono state fatte accomodare nelle seggiole sistemate lungo il viale che conduce all’edificio di culto. Tutti i presenti hanno così assistito alla sfilata del corteo storico rappresentante le scene principali della vita di S. Rita (oltre 200 figuranti); poi, è giunta sul viale della Basilica la processione partita da Roccaporena, paese natale di S. Rita; di seguito, sulle note della Banda di Cascia, una grande statua della Santa è stata portata lungo tutto il viale e sistemata al lato dell’altare: i devoti l’hanno accolta con un lungo applauso e con inni e canti a S. Rita.
Alle 11.00 è iniziata la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale argentino Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. Con il Porporato hanno concelebrato: mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; mons. Giovanni Scanavino, vescovo emerito di Orvieto-Todi; mons. Luigi Piccioli, vicario generale dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia; padre Luciano De Michieli, provinciale d’Italia degli agostiniani; padre Mario De Santis, rettore della basilica di S. Rita; altri padri agostiniani e presbiteri diocesani. C’erano anche due sacerdoti della Chiesa Greco Cattolica Romena: quest’anno, infatti, la fiaccola di S. Rita è stata accesa nella città romena di Ramnicu Valcea, ove sorge un tempio bizantino dedicato proprio alla Santa casciana. Le monache agostiniane hanno assistito alla Messa dalle finestre del loro monastero. La liturgia è stata animata nel canto dalla “Corale Poliphonica Nova” di Parabita (LE).
All’inizio della celebrazione eucaristica mons. Boccardo ha rivolto un breve saluto di benvenuto al Cardinale: «La Chiesa di Spoleto-Norcia è onorata di averla a Cascia per la festa di S. Rita. Cara Eminenza, porti a papa Francesco il saluto dei devoti di questa grande Santa. Dica al Vescovo di Roma che pregheremo per lui e che gli vogliamo bene». Sandri – che come il Papa è argentino e dell’allora padre Jorge Mario Bergoglio fu allievo in seminario – ha assicurato che domani stesso (23 maggio, ndr) racconterà al Papa, al termine della Messa che il Cardinale concelebrerà con Francesco, della festa di S. Rita a Cascia. Nella sua omelia il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, dopo aver ricordato alcuni aspetti della vita di Rita (l’essere stata figlia, moglie, madre, vedova e poi monaca), ha detto come ancora oggi questa Santa «dal cielo si china a guardare su di noi, alla città di Cascia, all’Umbria, alla nostra Italia, al mondo intero. Troppe divisioni – ha detto il Cardinale – sono ancora nel cuore degli uomini, magari anche di noi che siamo qui così numerosi! Quante ferite alla dignità dell’uomo, persino dei bambini e dei deboli, fatti oggetti di violenza nel corpo e nella mente; quanta insopportabile divisione tra chi è ricco e chi è povero, ma soprattutto, quanto ignobile silenzio di fronte a queste ingiustizie. Dolcissima Sorella nostra, Santa Rita, sei soprannominata la santa dei casi impossibili: nell’Anno della Fede – ha detto ancora Sandri – chiediamo per tua intercessione di essere anzitutto guariti dal dubbio, che sovente il Tentatore ci ispira, che la santità sia impossibile per ciascuno di noi. Come tu sei stata capace, confidando nell’amicizia dei santi Agostino, Giovanni Battista e Nicola di Tolentino, di affrontare nella fede tante situazioni umanamente impossibili e ne sei uscita vittoriosa, così anche noi, sorretti dalla tua preghiera, possiamo camminare con te nella luce del Risorto. Anche la nostra vita, come la rosa che recheremo benedetta nelle nostre case al termine della celebrazione, sia un dono di bellezza e di soave profumo, che rimanda al Volto santo di Cristo e alla cura materna della Sua Santissima Madre».
A tutte le persone presenti a Cascia ha fatto immenso piacere sapere che il Papa, nella sua omelia tenuta nel corso della Messa celebrata nella cappella della Casa di S. Marta, ha citato S. Rita: «Fare il bene – ha spiegato il Papa – non è una questione di fede, è un dovere, è una carta d’identità che il nostro Padre ha dato a tutti, perché ci ha fatti a sua immagine e somiglianza. E lui fa il bene, sempre. Oggi è Santa Rita, patrona delle cose impossibili, ma questo sembra impossibile: chiediamo a lei questa grazia, questa grazia che tutti, tutti, tutte le persone facciano il bene e ci incontriamo in questo lavoro, che è un lavoro di creazione, assomiglia alla creazione del Padre. Un lavoro di famiglia, perché tutti siamo figli di Dio: tutti, tutti! E Dio ci vuole bene, a tutti! Che Santa Rita ci conceda questa grazia, che sembra quasi impossibile. Così sia».
Alla celebrazione erano naturalmente presenti le donne che hanno ricevuto il Riconoscimento internazionale S. Rita 2013 e numerose autorità civili e militari, tra le quali Catiuscia Marini, presidente della Giunta regionale dell’Umbria, e numerosi sindaci del territorio.