Celebrato il 4 novembre a Spoleto, il discorso del sindaco de Augustinis - Tuttoggi.info

Celebrato il 4 novembre a Spoleto, il discorso del sindaco de Augustinis

Redazione

Celebrato il 4 novembre a Spoleto, il discorso del sindaco de Augustinis

Nel corso della cerimonia è stata data lettura del messaggio del Capo dello Stato da parte del Comandante dello Stabilimento Militare di Baiano Colonnello Alessandro Primavilla
Lun, 04/11/2019 - 19:16

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Il sindaco Umberto de Augustinis è intervenuto stamani in piazza Garibaldi per la celebrazione della Giornata delle Forze Armate e dell’Unità nazionale. Nel corso della cerimonia è stata data lettura del messaggio del Capo dello Stato da parte del Comandante dello Stabilimento Militare di Baiano Colonnello Alessandro Primavilla. Il Sindaco de Augustinis ha pronunciato un’allocuzione che di seguito si riporta:

Buongiorno a tutti, buongiorno in particolare alla folta rappresentanza delle Forze Armate presente qui oggi, in questa giornata che un tempo era soltanto la festa delle Forze Armate e oggi è innanzitutto la giornata dell’Unità di questo nostro Paese e delle Forze Armate. In realtà il link è fortissimo perché non ci sarebbe Unità Nazionale se non ci fossero state le Forze Armate che hanno dato un importante contributo di sangue per la creazione di questo nostro paese e per il mantenimento di una situazione di pace e di democrazia in un contesto complicato, complesso e pieno di incognite. Noi oggi siamo qui per esprimere la nostra gratitudine alle nostre Forze Armate che si sono battute in relazione a questi ideali. Permettetemi che a questo coro di ringraziamento si unisca anche quello della città di Spoleto che rappresento e che nei confronti delle Forze armate ha sempre avuto un rapporto particolarmente intenso e positivo.

Il Presidente degli Stati Uniti Kennedy decise di impostare, più di 50 anni fa, tutta la propria campagna elettorale, in relazione al fatto che ci si trovava ormai in un’epoca nuova, parlando esplicitamente di frontiera. Noi oggi siamo sempre su un’eterna e nuova frontiera, la nuova frontiera che caratterizza il passato rispetto a un futuro denso di incognite, ma anche pieno di ottime prospettive. Tra queste l’evoluzione tecnologica che caratterizza anche le nostre forze armate – che dispongono di mezzi che erano impensabili poco tempo fa – e che nello stesso tempo caratterizza anche la nostra vita quotidiana. Una tecnologia che vede d’Italia, anche nel settore della Difesa, come eccellenza e che rappresenta anche un punto di riferimento importante per molti paesi. John Fitzgerald Kennedy, proprio nel definire la cosiddetta nuova frontiera e le zone inesplorate della scienza e dello spazio ancora da percorrere, ricordava però come rimanevano problemi irrisolti di pace e di guerra, parlava di un peggioramento dell’ignoranza e dei pregiudizi e di come nessuna vera risposta era stata trovata alle domande della povertà.

Oggi noi siamo impegnati – l’abbiamo sentito nel messaggio del presidente Mattarella – proprio in questa guerra contro l’ignoranza e contro la povertà, siamo impegnati per un mantenimento della Pace globale. Le nostre forze armate, e non soltanto quelle, sono adeguatamente impegnate anche in teatri diversi, facendosi apprezzare sempre per le loro particolari qualità. È notorio che i nostri Carabinieri, come istruttori delle Forze Locali, sono considerati tra i migliori del mondo. In questo momento ci uniamo a quella che è la preghiera principale che viene rivolta da parte di tutti ai soldati e a tutte le forze armate sparse nel mondo. La pace e il mantenimento della pace stessa debbono essere in realtà il vero fine delle stesse Forze Armate che operano per garantire l’uguaglianza e soprattutto per permettere uno stabile e universale sviluppo e progresso. Come ricordava anche il Generale Douglas MacArthur – uno dei protagonisti della Seconda Guerra Mondiale – i soldati pregano più di tutti per la pace perché – specialmente dopo una guerra – sono quelli che portano addosso le ferite e le cicatrici di una guerra.

A questa aspirazione alla pace e a questa unità Nazionale deve tendere anche la giornata di oggi a Spoleto. Sappiamo delle tensioni che ci sono e che hanno creato per tanto tempo dei problemi. Oggi questi problemi vanno sempre più affrontati con sicurezza, con decisione e soprattutto con abnegazione. Questa festa dell’Unità Nazionale deve essere allora anche la festa dell’unità locale, dell’unità di questa città.

Ricordiamoci che i problemi che abbiamo non sono problemi di singoli, sono i problemi di tutti e tutti li dobbiamo affrontare, mettendoci dalla stessa parte e trovando insieme le soluzioni. Occorre, nella vita di tutti i giorni, perseguire quell’unità di intenti che permette di andare avanti, di ripartire regolarmente per il futuro. E il futuro parte da oggi. Oggi è una giornata rivolta verso il futuro e tutti siamo chiamati a cooperare per quel futuro.

Diversamente nessuno potrà definirsi Uomo politico di Stato perché altrimenti sarà semplicemente qualcuno che rincorre le elezioni. Ma non è quello – come ricordava Churchill molto tempo fa – il fine di una persona che voglia impegnarsi in politica; il fine ultimo di un politico è soprattutto il rincorrere il benessere delle persone che si affidano a lui, che gli hanno dato fiducia. Ed é quello su cui ancora una volta voglio richiamare l’attenzione di tutti. Vorrei che tutti ci rendessimo perfettamente consapevoli di queste sfide che ci aspettano e che sono ancora tante, perché ricordiamoci che oggi chiamiamo all’appello l’unità Nazionale, ma certamente ci sono delle realtà sovranazionali che ci danno le loro regole e che in qualche modo limitano certamente la nostra sovranità. Noi volontariamente abbiamo deciso di accettarle e noi, davanti a tutto questo quadro, davanti a questa situazione, non dobbiamo trovarci impreparati ma dobbiamo trovarci invece assolutamente attrezzati per sfide che saranno sempre più complicate ma che troveranno in noi una risposta certamente adeguata.

Viva l’Italia viva, viva le forze armate e viva Spoleto.

A margine della cerimonia il Comandante Primavilla ha informato il Sindaco de Augustinis che prossimamente allo Stabilimento Militare di Baiano è previsto un concorso per 40 persone che conferma la struttura militare come punto di riferimento occupazionale del territorio.

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