Tragedia sul lavoro in Umbria giovedì mattina (11 gennaio), con un operaio di 50 anni che è morto mentre stava effettuando lavori di riparazione del sistema fognario.
L’incidente mortale in cantiere – il primo in Umbria del 2024 – è avvenuto intorno alle 9,30 in pieno centro storico a Valfabbrica, in via dell’Acquedotto. L’uomo, dipendente di una ditta privata di Collazzone, era impegnato in uno scavo quando, a causa del cedimento del terreno, è stato travolto dalla terra.
Immediatamente è scattato l’allarme al 118, ma per l’operaio – Andrea Serpericci, classe 1974 – non c’è stato purtroppo nulla da fare. Sul posto, oltre all’ambulanza, sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Valfabbrica ed il personale dell’ispettorato al lavoro dell’Usl Umbria 1, a cui ora spetterà ricostruire l’esatta dinamica della tragedia. La salma dell’uomo è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia; sotto sequestro l’area del cantiere in cui si è verificata la tragedia.
“Il 2024 si apre nel peggiore dei modi, dopo il terribile 2023, dove si sono registrate 25 morti certificate dall’Inail nei primi 11 mesi – fanno sapere i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maria Rita Paggio, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari – Una nuova vittima del lavoro, a Valfabbrica, l’ennesimo episodio di una mattanza che dobbiamo fermare. E’ urgente dare le gambe alla Piattaforma sindacale unitaria per la ‘Salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Esprimiamo cordoglio, vicinanza e solidarietà alla famiglia della vittima. L’Umbria risulta essere tra le più colpite da questo terribile fenomeno delle morti sul lavoro. Troppo spesso nel nostro sistema produttivo i lavoratori sono costretti a subire le peggiori condizioni perché soffocati dalla compressione dei diritti generata dal ricorso all’appalto e al sub appalto usato come leva di competitività al ribasso”.
(articolo in aggiornamento)