Dopo la discussa questione dei presunti voti in cambio di posti di lavoro, portata fino in Parlamento (con la lettera anonima che denunciava il fatto) dal Senatore della Lega Nord Stefano Candiani, l’assessore all’Ambiente Luca Secondi, il cui nome è stato chiaramente citato nello scritto, è voluto intervenire replicando con parole forti e decise:
Sto subendo in questi giorni un atto vile e codardo costruito ad hoc, che non avrebbe dovuto trovare né risalto né esposizione alcuna, poiché fondato su uno scritto anonimo di nessun valore, che costituisce, in re ipsa, il corpo del reato di calunnia
“Va da sé – continua Secondi – che proprio uno scritto anonimo, qualunque esso sia e chiunque esso sia volto a colpire, non dovrebbe ragionevolmente meritare considerazione. E’ quindi tanto più indecoroso ed inqualificabile che da esso se ne tragga linfa per dare avvio ad una ritorsione dal carattere manifestamente propagandistico, con evidente finalità di dileggio politico.
Tutto ciò è ancor più inaccettabile in considerazione del fatto che il tutto prende le mosse da un soggetto che non può ritenersi in sé sprovveduto e non qualificato, qual è e o dovrebbe essere un senatore della Repubblica in cerca, evidentemente, di maggior esposizione sul circuito mediatico. Senso di ragionevolezza non è bastato a consigliare più cauto agire a tal soggetto e, invero, a diversi altri che sono incorsi in gravissime affermazioni volte a vendere all’opinione pubblica, per verità acclarata, nient’altro che un vergognoso attacco personale Per comprendere ciò di cui stiamo parlando e la natura di certe iniziative, basti riflettere sul fatto che il senatore in questione ha volutamente, e in mala fede, omesso di precisare che lo scritto in questione promanasse da fonte anonima, facendo intendere ch’esso gli fosse stato consegnato da un “lavoratore”, da un soggetto comunque a lui noto
Secondi ha infine voluto precisare: “Ho approntato tutte le iniziative previste dalla legge a tutela della mia onorabilità e del mio decoro – fortemente lesi tanto sia come cittadino che come attivista politico – conferendo apposito mandato ad uno studio legale che è in procinto d’intraprendere azioni in sede penale e in quella civile per chiedere ed ottenere il risarcimento ed il ristoro di tutti gli ingenti danni da me patiti. Ciò sarà avanzato nei confronti di tutti gli artefici di questa penosa vicenda, sia verso coloro che hanno agito materialmente sia verso coloro che, con diverse modalità ed anche mediante opinioni espresse nei social network, hanno strumentalizzato quello scritto anonimo per denigrarmi, dileggiarmi e calunniarmi”.