Interviene l'ordine dei giornalisti dell'Umbria
Il caso del plico intimidatorio a Roberto Testa arriva in aula. Ad intervenire sul tema il parlamentare umbro del Pd Walter Verini. “Roberto Testa è un giornalista di Foligno, impegnato anche a livello politico, sociale e civile: Ha ricevuto un plico contenente un calendario di Mussolini, una lettera minatoria e un cappio. Perché? Qualche giorno prima aveva fatto un post per il suo compleanno e ricordando il babbo, che era stato mandato in guerra e rinchiuso in un campo di concentramento, aveva ricordato gli orrori e le barbarie del nazifascismo. La risposta sono state le intimidazioni che ho detto. Noi esprimiamo solidarietà al giornalista Roberto Testa“.
“Viviamo in un momento pericoloso”
“Non è solo un fatto locale– ha continuato Verini– viviamo un momento delicato, anche pericoloso, riflettiamoci tutti. Dopo i busti del Duce esibiti dalle più alte cariche dello Stato, dopo il costume da nazista esibito da un viceministro e dopo qualche maglietta della decima Mas esibita in televisione, dopo gli assaltatori di sedi sindacali invitati a presentare libri in Parlamento, scempio poi per fortuna impedito, non si possano sdoganare, sottovalutare certe questioni che stanno nel novero dell’apologia di fascismo. Perché poi arriva qualche esaltato odiatore che procede con le minacce. Noi non ci stanchiamo di denunciare queste gravi vicende“.
Ordine dei giornalisti umbria
Interviene anche l’Ordine dei giornalisti: “Tale atto a danno di un collega impegnato e conosciuto nella vita civile della città di Foligno è inaccettabile ed esecrabile, sia per il contenuto, sia per la forma, odiosa, della lettera anonima”.