Nuova udienza questa mattina al Tribunale di Spoleto per la vicenda giudiziaria che vede protagonista l’ex promotore finanziario (ed in passato anche vice sindaco di Norcia) Adriano Di Stefano. Il processo penale – che vede l’ex broker accusato di truffa aggravata, falsità in scrittura privata e in foglio firmato in bianco, violazioni al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia e al testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria – è alle battute finali (anche se per diversi reati la prescrizione è praticamente scontata ormai). Anche questa mattina, però, il difensore dell’imputato, l’avvocato Roberto Migno del foro di Terni, non si è presentato, avanzando una istanza di legittimo impedimento. Il giudice Delia Anibaldi, tuttavia, ha nuovamente respinto la richiesta di rinvio dell’udienza (ritenendola intempestiva), disponendo il procedersi oltre alla presenza dell’avvocato di turno.
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Niente testimoni della difesa – Durante la mattinata il giudice ha revocato l’ammissione dei testimoni della difesa, come era stato richiesto dalla pubblica accusa (oggi rappresentata in aula dal pm Gennaro Iannarone) e dalle numerose parti civili. Il pm ha infatti evidenziato la “assoluta carenza difensiva” e la mancata indicazione delle circostanze per le quali la difesa voleva sentire i testi, oltre ad una questione di mancate notifiche, chiedendo appunto la dichiarazione della loro decadenza o della manifesta superfluità. “Si marcia un po’ sui tempi della prescrizione” ha osservato il sostituto procuratore, a cui si sono associati gli avvocati di parte civile. Richiesta accolta, dopo oltre due ore di camera di consiglio, dal giudice Anibaldi.
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Revocata la donazione di un immobile – Il giudice ha anche accolto la produzione di documenti fatta dalle parti civili. Tra questi è emersa anche una sentenza del Tribunale civile di Spoleto che ha disposto la revocatoria di una donazione di un immobile che Adriano Di Stefano aveva ceduto ai suoi genitori. In passato, infatti, i genitori dell’ex promotore finanziario avevano donato al figlio una casa. Edificio che però è stato qualche anno fa al centro di una nuova donazione, questa volta dal figlio ai genitori. Una “restituzione” che sarebbe avvenuta (secondo alcuni risparmiatori che vantano dei crediti nei confronti del Di Stefano) quando il “caso” era già esploso, con le prime denunce. Per questo due creditori, rappresentati dall’avvocato Vincenzo Brandimarte, hanno chiesto la revocatoria della donazione fatta dall’ex vicesindaco ai familiari (famiglia difesa in questo procedimento civile dall’avvocato Allegretti). Stando a quanto riferito in aula, il tribunale nelle scorse settimane ha dato ragione ai creditori, annullando quindi la seconda donazione. Tra l’altro l’immobile in questione, secondo quanto trapela, si troverebbe nella frazione di San Pellegrino, oggi duramente colpita dal terremoto del 24 agosto.
Si tornerà in aula fra un mese, per ascoltare tre nuovi testimoni per i quali il giudice ha disposto oggi la citazione e chiudere l’istruttoria dibattimentale. Quindi dovrebbe iniziare la fase della discussione delle parti, seguita dalla sentenza di primo grado.