Terni

‘Caso’ sicurezza a Terni, le donne continuano a denunciare

Dopo le donne di Corso Tacito, un’altra segnalazione sulla questione sicurezza in città arriva sempre da una donna. Precisiamo che singoli casi possono anche non rappresentare una situazione reale, ma se anche il sindaco, Stefano Bandecchi, ha deciso di pagare una vigilanza privata per rendere più tutelati i cittadini, è evidente che una ‘questione sicurezza’ esiste, almeno rispetto a quella percepita. Al riguardo era stato molto chiaro anche il nuovo Questore di Terni, Luigi Mangino che, il giorno del suo insediamento, aveva parlato di impegno costante della Polizia di Stato. Nel caso specifico la donna che denuncia la ‘questione sicurezza’ (un post su Facebook a commento dell’esposizione dei fatti delle donne che lavorano a Corso Tacito) dice qualcosa che effettivamente invita a riflettere: “Non mi era capitato di dover chiudere i finestrini ai semafori, se non a Roma”. Se tanti cittadini, soprattutto donne, avvertono tale disagio, a tal punto da volerlo condividere con la comunità, evidentemente qualcosa che non va c’è: anche perché, in città, forse per le prime volte si ha questa ampia e diffusa percezione di ‘insicurezza’. Di seguito la ‘denuncia’.

Non mi era mai capitato di mettere la sicura agli sportelli quando di sera sono ferma ad un semaforo. Lo facevo a Roma, o a Perugia in alcune zone ma a Terni mai. La città è diventata un inferno e un grande pericolo soprattutto per le donne.
Quello che avete appena letto è un mio commento ad un post di commesse nostre concittadine che chiedono l’impiego di forze dell’ordine al momento della chiusura serale dei negozi a causa delle molestie che ricevono tutte le sere.
Chiedo agli amministratori del gruppo di pubblicare questo post perché, oltre la volgarità di alcuni commenti – i quali indicano il livello di regresso morale, culturale e civico dei cittadini ternani e del quale dovremmo analizzare a fondo le cause – il problema, a mio parere, va affrontato oltre il semplice tema della sicurezza per guardarlo secondo i criteri del fenomeno della violenza contro le donne, violenza non solo fisica, che possiamo osservare anche dalle risposte date alle commesse da parte di alcuni che hanno detto loro, senza mezzi termini: pagatevi la polizia privata!
Non so se possiamo accettare, non credo, che una città moderna, civile, piena di risorse economiche, culturali, sociali, piena di bellezza nonostante le devastazioni subite possa essere ridotta in questo modo.
Terni è oramai piena di pericoli, soprattutto per le donne e le ragazze, piena di immondizia dispersa ovunque non sappiamo ancora bene perché e da chi ma che oltre all’insulto al decoro, a breve sarà anche un problema igienico e il cui smaltimento viene pagato dai ternani con cifre molto alte che non corrispondono al servizio reso e che ci comporta anche l’appellativo, per me del tutto immeritato, con le dovute eccezioni, di “zozzoni” .
Ho già proposto qui che le tasse altissime che paghiamo per lo smaltimento vengano in parte impiegate per attività di vigilanza adeguata: chi correttamente differenzia non può trovarsi a pagare quello che fa chi disprezza ogni regola e che magari è lo stesso che genera pericoli diversi per i ternani.
Abbiamo quartieri del tutto invivibili dove le risse e talora gli omicidi, avvengono di continuo e servizi di cui i ternani non riescono più a fruire, in primis quelli sanitari malgrado le tasse altissime.
Le strade completamente rovinate che aggiungono pericoli, gli alberi continuamente abbattuti senza criterio e privi di quella manutenzione che rendeva la nostra città capace di fronteggiare abbastanza l’inquinamento industriale e ora privata anche dei suoi “polmoni”.
Frequentare questo gruppo ci dà la possibilità anche di capire che
il problema è ampio e che al tempo stesso si può analizzare guardandone i diversi aspetti ma non credo sia possibile continuare a sperare nell’impegno di chi lo ha fondato e lo cura così bene per affrontare il tutto così come deve essere. Del resto non basta sfogarsi qui, come capiamo bene.
Non so cosa possiamo fare, di certo non possiamo continuare ad essere trattati in questo modo da chi ha responsabilità politiche e amministrative ma credo che prima che la rabbia si trasformi in ciò che non si vorrebbe mai, qualche soluzione dobbiamo cominciare a pensarla, magari costituendoci in comitati specifici a salvaguardia della nostra amata Terni.
P.S. Avviso chiunque abbia in mente, in qualunque modo, anche ironizzando, di insultare me o chi vorrà commentare questo post che lo bannerò istantaneamente non prima di averlo segnalato agli amministratori e a Facebook.